OCEANIA/PAPUA NUOVA GUINEA - Vietare le fedi non cristiane? Per la Chiesa sarebbe assurdo

martedì, 16 luglio 2013

Port Moresby (Agenzia Fides) – Il Parlamento della Papua Nuova Guinea ha approvato una mozione che chiede di avviare una consultazione popolare sul tema della libertà religiosa e di “vietare il culto delle fedi non cristiane”. La proposta, che ha trovato ampia eco sui mass media, ha lasciato di stucco proprio le comunità cristiane. Una "sorta di referendum" di tal genere sarebbe per la Chiesa “assurdo e scioccante”, afferma, in una nota inviata a Fides, p. Giorgio Licini, Direttore dell’Ufficio comunicazioni della Conferenza Episcopale della Papua Nuova Guinea e Isole Salomone. La Chiesa, infatti, ha sempre difeso il supremo valore della libertà religiosa, fondamento di tutte le altre libertà. “La semplice discussione di vietare altre fedi nel XXI sec. contraddice decenni di conquiste e progresso nel campo di diritti umani e delle libertà civili. Il divieto si infrange sulla Dichiarazione Onu per i diritti umani del 1948. Inoltre si discrimina tra i cittadini su un terreno che non dovrebbe mai essere motivo di discriminazione: la fede personale”, dice la nota della Conferenza episcopale. Il testo poi spiega: “Il cristianesimo potrebbe definirsi una sorta di identità culturale per la moderna Papua Nuova Guinea e le sue 850 tribù. Ma non bisogna mai dimenticare che la vera fede è qualcosa che va molto al di là di semplici disposizioni costituzionali, di pratiche e riti anche quotidiani. E a nessuno può essere impedito di professare liberamente la propria fede, sia in forma privata che in forma pubblica”.
Entrando nel merito dei meccanismi istituzionali, il Direttore spiega: “E’ certamente un bene che a volte il Parlamento possa promuovere una consultazione popolare, soprattutto su temi delicati come nel caso della pena di morte. Ed è anche un bene che i nostri rappresentanti si confrontino con i principi cristiani, sanciti anche dalla Costituzione. Ma dovrebbero fermarsi a questo, incoraggiando se stessi, i singoli cittadini, le istituzioni e anche le Chiese a sbarazzarsi da ogni sorta di avidità, la corruzione, egoismo, alcolismo, prostituzione, violenza domestica, brutalità. Non è vietando le altre fedi che si diventa cristiani più autentici”.
La mozione è stata presentata da Anderson Agiru, governatore dell provincia di Hela.Dopo l’approvazione del Parlamento, il Ministro per lo sviluppo della Comunità e la Commissione per la Revisione Costituzionale istituiranno un gruppo bi-partisan che dovrebbe incaricarsi di scrivere il testo da sottoporre alla popolazione. (PA) (Agenzia Fides 16/7/2013)


Condividi: