AFRICA/SUDAN - Rotta la tregua nel nord Darfur: il governo proclama lo stato di emergenza

martedì, 23 novembre 2004

Khartoum (Agenzia Fides)- Non sembra esserci pace per il Darfur, la martoriata regione del Sudan nord occidentale, teatro da mesi di una violenta guerra civile. Domenica 21 novembre, infatti, si sono verificati nuovi scontri, che hanno costretto alla fuga circa 30.000 persone, sotto l'incalzare delle truppe sudanesi e dei miliziani arabi loro alleati ( i famigerati Janjaweed). Anche il personale di organizzazione umanitarie che operavano proprio nell'epicentro dei combattimenti, è stato costretto ad evacuare: una trentina di persone sono state portate in salvo da elicotteri militari dell'Unione Africana (UA), che ha dispiegato nella regione un piccolo contingente di osservatori. La violenta ripresa delle scontri giunge a un paio di settimane da una intesa tra le parti, negoziata ad Abuja (Nigeria), in cui esse si impegnavano -tra l'altro- a cessare le violenze, fornire tutte le garanzie di libero accesso agli aiuti internazionali, e rispettare il cessate il fuoco firmato lo scorso aprile, e rimasto sempre lettera morta.
Le autorità del Sudan hanno accusato i ribelli della violazione del cessato il fuoco e hanno proclamato lo stato di emergenza nei territori settentrionali del Darfur. Lo riferisce il quotidiano filo-governativo 'al-Anbaa', secondo cui il provvedimento e' stato adottato dal governatore locale, Osman Yusuf Kibir, che nelle stesse aree ha inoltre imposto il coprifuoco. (L.M.) (Agenzia Fides 23/11/2004 righe 20 parole 229)


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