OCEANIA/ISOLE SALOMONE - La mancanza di acqua potabile mette a rischio la sicurezza delle donne

mercoledì, 10 aprile 2013

Honiara (Agenzia Fides) – Nelle Isole Salomone, paese in via di sviluppo dell’Oceano Pacifico meridionale, c’è uno dei più alti tassi di urbanizzazione della regione e le infrastrutture per i servizi di base non sono sufficienti per far fronte all'afflusso di persone che dalle province si spostano verso la capitale, Honiara. Il 35% degli abitanti della città si trova ad affrontare gravi conseguenze a livello sanitario a causa della mancanza di acqua potabile e servizi sanitari. Situata sull’isola principale di Guadalcanal, Honiara è una città costiera e portuale dove vivono 64,600 persone, di queste 22,500 sono ospitate in 30 villaggi. Molti sono arrivati in cerca di maggiori possibilità economiche e un migliore accesso ai servizi sanitari pubblici, altri invece sono stati dislocati durante il conflitto civile, divampato dal 1999 al 2003 e denominato ‘Tensions’, tra le comunità per l’accesso ai territori e alle risorse di Guadalcanal, durante i quali sono andate distrutte gran parte delle infrastrutture di Honiara. Le famiglie di Honiara ogni giorno devono reperire acqua potabile per cucinare, bere e per lavarsi. Nei villaggi il 92% delle famiglie non dispone di alcuna fornitura, il 27% usa fontane e il 20% raccoglie acqua da pozzi, fiumi e torrenti. Secondo il Solomon Islands Water, Sanitation and Hygiene Sector Brief (WASH), la copertura sanitaria delle Isole è del 32%, a Honiara solo il 2% delle persone dispone di toilets regolari, e per i bisogni fisiologici il 20% utilizza buche e il 55% il mare, fiumi o terreni limitrofi. Nelle baraccopoli non c’è acqua potabile e queste carenze si ripercuotono anche sulla sanità con conseguenti casi di dissenteria, diarrea e colera. Secondo le stime dell’United Nations Environment Programme, il 10% di tutti i decessi di bambini sotto i cinque anni in tutto le isole del Pacifico sono causati da malattie legate alla diarrea. Nelle Isole Salomone l'8%. Nel rapporto 2011 di Amnesty International si denuncia che la mancanza di acqua e strutture sanitarie favoriscono anche la violenza contro le donne che ogni giorno devono percorrere da sole lunghi tragitti per prendere l’acqua, o che fanno il bagno nelle sorgenti. Infatti, se manca l’acqua gli uomini violentano le donne perché è loro compito andare a procurarla per l’intera famiglia. (AP) (10/4/2013 Agenzia Fides)


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