OCEANIA/PAPUA NUOVA GUINEA - I cristiani: urge un intervento legislativo contro la poligamia

venerdì, 21 dicembre 2012

Goroka (Agenzia Fides) – La poligamia non è solo una pratica anticristiana e contro la legge morale, ma è anche una minaccia sociale. Per questo urge inserire nell’agenda politica una legge per impedirla. Con tali argomenti le comunità cristiane della Papua Nuova Guinea, attraverso i leader, incontri, interventi pubblici, stanno portando avanti una campagna per rendere illegale la poligamia nella nazione. Come riferito a Fides dalla Chiesa locale, di recente un intervento legislativo per vietare la poligamia è stato proposto dal governatore della provincia di Eastern Highlands, Julie Soso. Già nel 1982, un altro leader politico, Peter Peipul, chiedeva la messa al bando della poligamia, definendola “disgustosa” e “incostituzionale”. Anche se negli anni successivi si è discusso della riforma sul diritto di famiglia e del divieto della poligamia, la pratica resta legale.
“Nelle zone in cui la poligamia è ancora praticata, ci sono crescenti casi di donne accusate dell'omicidio di un'altra delle mogli dei loro mariti. I diritti delle donne saranno sempre calpestati finchè la poligamia resta in vigore. Ogni essere umano, maschio o femmina, ha uguali diritti ai sensi della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo” spiega, in una nota inviata a Fides, Paul Harricknen, avvocato cattolico e consulente della Conferenza Episcopale della Papua. I Vescovi, rimarca, premono per “l'eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne”. “Di solito la poligamia è imposta alle prime mogli, che soccombono a causa della loro svantaggio economico e sociale, o semplicemente scelgono di mantenere la loro fedeltà al matrimonio”. Ed è una pratica che “provoca caos e abusi nella società”. Per questo, conclude, “la poligamia non è più adatta alla Papua Nuova Guinea”. (PA) (Agenzia Fide 21/12/2012)


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