VATICANO - Il mondo missionario all’apertura del Concilio: attesa di nuove energie per le missioni

giovedì, 11 ottobre 2012

Città del Vaticano (Agenzia Fides) - L’Agenzia Fides del 10 ottobre 1962 commentando l’intenzione missionaria, riporta, nel linguaggio proprio dell’epoca, le attese del mondo missionario alla vigilia dell’apertura del Concilio. “Il Concilio Ecumenico Vaticano II è già una realtà che presenta una caratteristica particolare a causa della presenza di circa 600 Vescovi provenienti dai territori di missione. E’ la prima volta nella storia della Chiesa che tanti Pastori, direttamente incaricati della conversione degli infedeli, sono adunati intorno al Vicario di Cristo e in immediato contatto con i Vescovi delle cristianità di altri territori dove vive il maggior numero di cattolici. Nei paesi che i nuovi Apostoli rappresentano nel Concilio, vivono pochi milioni di cattolici e più di un terzo della popolazione del mondo, la quale oggi ha superato il traguardo dei tre miliardi di abitanti. L’Africa, l’Asia e l’Oceania attendono di ascoltare la grande voce evangelica che conduca in massa le loro genti ai piedi del Divino Redentore. La presenza dei Vescovi missionari nelle assise conciliari manifesta a tutto il mondo, già cattolico da secoli e specialmente ai loro Pastori, questa tragica situazione, ponendo così tutto l’Episcopato a contatto immediato con i problemi della Chiesa universale…
Uno dei principali frutti che tutti si attendono dal Concilio è una partecipazione più massiccia di tutto il mondo cattolico all’opera delle missioni. Finora la scarsezza dei missionari ha impedito di raccogliere una messe più abbondante. Nessuno aspetta soluzioni miracolistiche, ma se il clero, vescovi e sacerdoti dei paesi cristiani, fosse invitato a propagare con maggiore zelo uno spirito missionario forse le vocazioni sorgerebbero più numerose per dare nuove energie alla Chiesa missionaria. Se le nostre cristianità venissero educate in avvenire ad un senso più spiccatamente apostolico, non solo nelle famiglie, ma anche nelle diocesi e negli istituti religiosi, si potrebbero reclutare nuovi araldi del Vangelo…
Un altro contributo alla santa causa delle missioni si attende dal Concilio. Secondo le stesse parole del Sommo Pontefice, scopo primo ed immediato del Concilio è di presentare al mondo la Chiesa nel Suo perenne vigore di vita e di verità e con la sua legislazione aggiornata alle presenti circostanze. Questi voti riguardano in maniera particolare i territori missionari, nei quali il clima e il temperamento e gli usi dei popoli tanto si differenziano dagli altri ambienti cristiani. Si può essere quindi sicuri che dal Concilio saranno emanate norme e direttive tali che consentano una reale e pratica attuazione dei principi dell’adattamento, in modo da presentare la Chiesa non aliena né avulsa da quegli elementi particolari, con gelosa pietà e comprensibile fierezza, custoditi da ciascun popolo e considerati quale privato patrimonio”. (SL) (Agenzia Fides 11/10/2012)


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