AFRICA/COSTA D’AVORIO - Ad Accra, raggiunto accordo per la Costa d’Avorio: disarmo e modifica dell’art 35 della Costituzione per permettere al leader dell’opposizione di candidarsi alle presidenziali del 2005

sabato, 31 luglio 2004

Abidjan (Agenzia Fides)- “ Il tentativo più serio dopo Marcoussis per risolvere la crisi in Costa d’Avorio” affermano fonti dell’Agenzia Fides da Abidjan, capitale economica della Costa d’Avorio, commentando la chiusura del vertice di Accra (Ghana) dedicato in gran parte alla risoluzione della crisi ivoriana (vedi Fides 29 luglio 2004). Dopo due giorni di trattative è stato raggiunto un accordo che prevede un calendario per il disarmo delle diverse milizie ivoriane, e in particolare i ribelli delle “Forze Nuove” che controllano il nord-ovest del paese. Il disarmo dovrà iniziare il 15 ottobre. In cambio, i ribelli e i partiti di opposizione hanno ottenuto l’impegno da parte del Presidente Laurent Gbagbo di modificare l’art. 35 della Costituzione, che nell’attuale formulazione stabilisce che il Presidente della Repubblica “deve essere nato da padre e madre d’origine ivoriana”. Il nuovo testo recita invece che il Capo dello Stato sia nato da “padre o madre d’origine ivoriana”.
“Si tratta di un risultato incoraggiante” affermano le fonti di Fides. “La parti ivoriane partivano infatti da posizioni molto distanti, proprio sul disarmo e sulla questione della nazionalità. Il compromesso raggiunto sull’art. 35 permetterà all’oppositore storico di Gbagbo, l’ex Primo Ministro Alassane Ouattara, di candidarsi alle elezioni presidenziali del 2005”.
La questione della nazionalità è il punto più delicato della crisi ivoriana. Nel paese infatti vi sono milioni di persone originarie dei paesi confinanti (in particolare Burkina Faso e Mali) che vedono i loro diritti limitati, per il fatto di non essere ivoriani “puri”. Il riferimento all’origine di un candidato è stato usato nell’arena politica per escludere alcune personalità a beneficio di altre.
“È troppo presto per esprimere una previsione sul successo delle intese raggiunte” dicono le fonti di Fides. “Quello che è certo è che i leader africani hanno tutto l’interesse a far sì che l’accordo abbia successo, perché questo è un test fondamentale per dimostrare la capacità dei paesi africani di risolvere le crisi che colpiscono il continente. Tanto più che non esiste più l’alibi delle interferenze francesi: Parigi al vertice di Accra si è fatta da parte”.
Al vertice di Accra erano presenti i Presidenti di Nigeria e Sudafrica, (due paesi che aspirano al ruolo di guida del continente) e i leader di Benin, Burkina Faso, Congo, Gabon, Ghana, Liberia, Mali, Niger, Sierra Leone e Togo. Da parte ivoriana erano presenti l’attuale Presidente Laurent Gbagbo, l’ex Presidente Henri Konan Bédié, l’ex Primo Ministro Alassane Ouattara, e il leader delle “Forze Nuove”, Guillaume Soro. Il vertice era co-presieduto dal Segretario Generale delle Nazioni Unite, il ghaniano Kofi Annan, e dal Presidente del Ghana, John Kufuor. (L.M.) (Agenzia Fides 31/7/2004 righe 36 parole 462)


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