VATICANO - Di fronte alla crisi della Chiesa in Europa, il Papa indica l’Africa, dove nonostante i problemi, “si sperimenta sempre la gioia di essere cristiani”

venerdì, 23 dicembre 2011

Città del Vaticano (Agenzia Fides) – “Alla fine dell’anno, l’Europa si trova in una crisi economica e finanziaria che, in ultima analisi, si fonda sulla crisi etica che minaccia il Vecchio Continente… Il nocciolo della crisi della Chiesa in Europa è la crisi della fede. Se ad essa non troviamo una risposta, se la fede non riprende vitalità, diventando una profonda convinzione ed una forza reale grazie all’incontro con Gesù Cristo, tutte le altre riforme rimarranno inefficaci”. E’ stato questo il tema fondamentale che ha guidato il discorso del Santo Padre Benedetto XVI ai Cardinali, ai membri della Curia Romana e del Governatorato, ricevuti in udienza il 22 dicembre per la presentazione degli auguri natalizi.
Il Papa ha sottolineato come “la grande tematica di quest’anno come anche degli anni futuri è in effetti: come annunciare oggi il Vangelo? In che modo la fede, quale forza viva e vitale, può oggi diventare realtà?”. I vari avvenimenti ecclesiali celebrati durante questo anno che si sta per concludere, hanno voluto di fatto rispondere a questi interrogativi, sia pure con accentuazioni diverse. Benedetto XVI ha quindi citato i suoi diversi viaggi apostolici in Italia e all’estero,soprattutto quello in Benin (Africa) per la pubblicazione dell'Esortazione apostolica postsinodale, la giornata dell’incontro tra le religioni e tra le persone in ricerca di verità e di pace in Assisi, l’istituzione del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione e l’indizione dell’Anno della Fede, nel ricordo dell’inizio del Concilio cinquant’anni fa.
Il Santo Padre ha ricordato “l’incontro in Africa con la gioiosa passione per la fede... Lì non si percepiva alcun cenno di quella stanchezza della fede, tra noi così diffusa, niente di quel tedio dell’essere cristiani da noi sempre nuovamente percepibile. Con tutti i problemi, tutte le sofferenze e pene che certamente proprio in Africa vi sono, si sperimentava tuttavia sempre la gioia di essere cristiani, l’essere sostenuti dalla felicità interiore di conoscere Cristo e di appartenere alla sua Chiesa. Da questa gioia nascono anche le energie per servire Cristo nelle situazioni opprimenti di sofferenza umana, per mettersi a sua disposizione, senza ripiegarsi sul proprio benessere. Incontrare questa fede pronta al sacrificio, e proprio in ciò gioiosa, è una grande medicina contro la stanchezza dell’essere cristiani che sperimentiamo in Europa.”
Inoltre “una medicina contro la stanchezza del credere” è rappresentata anche dalla “magnifica esperienza” della Giornata Mondiale della Gioventù celebrata a Madrid, che “è stata una nuova evangelizzazione vissuta” ha evidenziato il Pontefice, rilevando che “sempre più chiaramente si delinea nelle Giornate Mondiali della Gioventù un modo nuovo, ringiovanito, dell’essere cristiani” che ha riassunto in cinque punti: una nuova esperienza della cattolicità, dell’universalità della Chiesa; un nuovo modo di vivere l’essere uomini, l’essere cristiani; l’adorazione del Signore nel Santissimo Sacramento; la celebrazione del Sacramento della Penitenza; la gioia. (SL) (Agenzia Fides 23/12/2011)


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