ASIA/GIAPPONE - I Vescovi: “Stop al nucleare, sì alle energie alternative, un obbligo morale per il futuro”

giovedì, 10 novembre 2011

Sendai (Agenzia Fides) – “Occorre guardare al futuro e pensare con senso di responsabilità alle prossime generazioni: abbiamo l’obbligo etico e morale di proteggere l’ambiente e la loro stessa vita. Per questo è urgente fermare l’energia nucleare e investire su fonti di energia alternative”: è quanto dichiara all’Agenzia Fides Sua Ecc. Mons. Isao Kikuchi, SVD, Vescovo di Niigata e Presidente della sezione Asia della Caritas Internationalis, presentando il nuovo documento pubblicato oggi dalla Conferenza Episcopale del Giappone, dal titolo: “Porre fine all’energia nucleare ora: fare i conti con il disastro del tragico incidente Fukushima”. Il documento è stato pubblicato a conclusione dei lavori dell’Assemblea della Conferenza Episcopale del Giappone, tenutasi nei giorni scorsi a Sendai, la diocesi più colpita dal terremoto e dallo tsunami nel marzo scorso, nel cui territorio si trova la Centrale di Fukushima.
I Vescovi, rivolgendosi al governo e a tutti i cittadini nipponici, chiedono nel documento “la fine immediata della produzione di energia nucleare”, invitando a sviluppare “mezzi alternativi per produrre energia sicura”, per colmare l’eventuale deficit energetico che la nazione dovrebbe affrontare. Il messaggio ricorda che nel paese vi sono 54 centrali nucleari e in tutte vi è “il pericolo di un altro incidente enorme come quello di Fukushima”, appellandosi “alla cultura e alla saggezza che sono proprie del popolo giapponese”.
Mons. Kikuchi spiega a Fides: “Dopo il disastro di Fukushima si imponeva una riflessione. Chiediamo ai nostri concittadini di cambiare e semplificare lo stile di vita. Oggi la maggioranza della popolazione condivide i timori per gli effetti negativi del nucleare. Altri pensano che cambiare la vita di un intero paese sia impossibile, dunque non si possono fermare le centrali. Fra Vescovi abbiamo discusso di questo, forse avremo delle critiche, ma la realtà è che il bene più grande è la tutela della vita e la salvaguardia del Creato. Abbiamo il dovere di dirlo”.
Il Vescovo conclude: “Chiediamo al governo di investire di più sulle nuove fonti energetiche, come quella solare. Certo, il nostro documento non vuole essere politico ma di natura religiosa e sociale. Confidiamo nel sostegno dei credenti di tutte le religioni”. (PA) (Agenzia Fides 10/11/2011)


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