AFRICA/COSTA D’AVORIO - In vista del vertice di Accra del 29 luglio si accentua il lavoro diplomatico dei leader ivoriani

martedì, 20 luglio 2004

Abidjan (Agenzia Fides)- Grande fermento a livello politico e diplomatico all’interno e intorno alla Costa d’Avorio in attesa dell’incontro tra il Presidente Laurent Gbagbo e l’opposizione, che si terrà il 29 luglio ad Accra, capitale del Ghana. Il summit di Accra è stato convocato sotto gli auspici dell’Unione Africana per risolvere la crisi che vede dal settembre 2002 la Costa d’Avorio divisa tra il nord-ovest i mano ai ribelli e il resto del paese sotto controllo governativo. “Tutti i partiti e i leader politici del paese stanno cercando appoggi e sostegni da parte dei capi di stato e di governo degli altri paese dell’Africa occidentale” spiega una fonte locale dell’Agenzia Fides. “Si capiscono allora i viaggi di esponenti politici ivoriani nella regione”.
Ieri, 19 luglio, una delegazione del cosiddetto G7 (il gruppo che riunisce i 7 partiti dell’opposizione che hanno sospeso la loro partecipazione al governo di unità nazionale e la ribellione che controlla il nord-ovest del paese) è arrivata a Cotonou, capitale del Benin ed è stata ricevuta dal Presidente Mathieu Kérékou. In precedenza, il 15 luglio, un’altra delegazione del G7 era andata in Togo per incontrare il Presidente togolese Gnassingbé Eyadéma. Ieri, 19 luglio, il Presidente Gbagbo si è recato a Rabat per incontrare il Presidente del Gabon, Omar Bongo, che si trova in visita privata in Marocco. I due Capi di Stato hanno discusso i preparativi del vertice di Accra, perché il Presidente Bongo è da tempo uno dei più attivi mediatori della crisi ivoriana. Di recente, il Capo di Stato gabonese si è incontrato più volte con il suo omologo ivoriano e con i rappresentanti dell’opposizione. Nel corso della sua visita in Francia, a metà luglio, il Presidente Bongo ha discusso a lungo con il Presidente francese Chirac, la situazione della Costa d’Avorio. Parigi segue con attenzione l’evolversi della crisi avendo dispiegato nel paese africano un contingente militare di 4mila uomini.
In preparazione del vertice di Accra, continuano nel Parlamento ivoriano le discussioni sugli emendamenti alla Costituzione previsti dagli accordi di Marcoussis, firmati nel gennaio 2003 e che misero fine ai combattimenti tra esercito e ribellione. “Gli emendamenti previsti riguardano le procedure per l’acquisizione della cittadinanza, e la riforma della proprietà fondiaria. Tutti punti molto delicati che ben difficilmente potranno essere risolti prima del summit di Accra” dicono le fonti di Fides, che aggiungono: “La situazione si fa ancora più complicata se è vero, come riportano alcuni giornali locali, che vi sono divisioni all’interno della guerriglia. Alcuni affermano che sarebbe imminente uno scontro tra le diverse fazioni. Il campo ribelle appare sempre più diviso anche dal punto di vista etnico”.
Continua nel frattempo la missione della commissione per i diritti umani delle Nazioni Unite incaricata di verificare le violazioni delle leggi umanitarie commesse sia dalle forze governative sia dai ribelli. “Il governo almeno ufficialmente ha accolto con favore la missione ONU, perché da tempo chiede che si indaghi sulle violazioni dei diritti umani commesse nelle zone controllate dai ribelli” dicono le fonti di Fides. Le Nazioni Unite avevano accusato le forze dell’ordine di gravi delitti commessi nel corso della repressione di una manifestazione dell’opposizione nell’aprile scorso. Secondo il governo negli scontri sarebbero morte 37 persone, mentre l’ONU afferma che le vittime sarebbero state 120. (L.M.) (Agenzia Fides 20/7/2004 righe 41 parole 527)


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