AFRICA/COSTA D’AVORIO - “Il vertice dell’Unione Africana ultima speranza per la pace in Costa d’Avorio” dicono fonti di Fides che esprimono preoccupazione per le tensioni con il Burkina

martedì, 6 luglio 2004

Abidjan (Agenzia Fides)- “Il vertice dell’Unione Africana di Addis Abeba è l’ultima speranza per riportare la pace in Costa d’Avorio” dicono a Fides fonti locali contattate ad Abidjan. La grave crisi che attanaglia il paese dell’Africa occidentale dal settembre 2002 è uno dei temi in discussione del vertice dell’Unione Africana che si apre oggi, 6 luglio, nella capitale dell’Etiopia. Dopo il fallito colpo di stato del settembre di due anni fa, la Costa d’Avorio è ancora divisa tra il nord-ovest, in mano ai ribelli raggruppati sotto la sigla “Forze Nuove”, e il resto del paese, controllato dall’esercito regolare.
“Il nodo irrisolto è l’applicazione degli accordi di Marcoussis” dicono le fonti di Fides. Questi accordi furono firmati in Francia nel gennaio 2003 e misero fine agli scontri tra forze ribelli ed esercito regolare. In base alle intese, è stato formato un governo di unità nazionale che deve preparare le elezioni politiche e presidenziali previste nel 2005. “Lo scontro è sui poteri del primo ministro Seydou Diarra. Gli accordi di Marcoussis, che sono stati sottoscritti da tutti, prevedono un bilanciamento di poteri, tra il Presidente Laurent Gbagbo e il premier” dicono le fonti di Fides. “Il Presidente però continua ad applicare la Costituzione, che concede limitati poteri al Primo Ministro”. Questo atteggiamento ha creato uno scontro istituzionale, che è sfociato nella sospensione dei ministri dei partiti d’opposizione dal governo di unità nazionale. Alcuni di questi sono stati in seguito licenziati dal Presidente Gbagbo.
“Nonostante i colloqui tra Presidente e rappresentanti dell’opposizione, tenutisi la settimana scorsa in Gabon, con la mediazione del Presidente gabonese Omar Bongo, la situazione non si è ancora risolta” ricordano le nostre fonti. “Speriamo che dal vertice dell’Unione Africana emerga una spinta decisiva per superare questa pericolosa impasse. La divisione del paese in due parti rischia infatti di perpetuarsi. Nelle zone controllate dai ribelli, l’amministrazione statale è inesistente. Solo le scuole funzionano. Gli insegnanti però devono recarsi nella zona governativa per ritirare lo stipendi, perché nell’area ribelle le banche sono chiuse” dicono le nostre fonti.
Nel frattempo è salita la tensione tra Costa d’Avorio e Burkina Faso, che confina con la zona controllata dai ribelli, ed è stata accusata nel passato da Abidjan di aver offerto appoggio alla guerriglia ivoriana. Ieri, 5 luglio, infatti, le autorità di Ouagadougou hanno affermato che aerei sconosciuti provenienti dalla Costa d’Avorio hanno più volte sorvolato il Burkina Faso senza autorizzazione, minacciando di abbatterli.
“Si tratta di uno sviluppo preoccupante, soprattutto perché queste dichiarazioni sono state pronunciate alla vigilia del vertice dell’Unione Africana. Quando si apre un sia pur timido spiraglio di pace, interviene qualcosa o qualcuno che getta confusione od odio. Chi vuol mantenere la Costa d’Avorio divisa?” si chiedono le fonti di Fides. (L.M.) (Agenzia Fides 6/7/2004 righe 38 parole 484)


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