AFRICA/CONGO RD - Situazione umanitaria drammatica nell’est del Congo. “L’allarme lanciato dall’ONU è un fatto positivo, ma non si dimentichi che è la guerra la causa di tutto questo” dicono le fonti di Fides

martedì, 15 giugno 2004

Bukavu (Agenzia Fides)- “L’allarma lanciato dall’ONU è un segnale positivo. Finalmente si accendono i riflettori della tragedia congolese” dicono all’Agenzia Fides fonti locali da Bukavu, capoluogo del Sud Kivu nell’est della Repubblica Democratica del Congo (RDC), dopo l’allarme lanciato da Jan Egeland, coordinatore per gli interventi d'emergenza delle Nazioni Unite, secondo cui nell'Est del Congo 3 milioni e 300mila persone sono a rischio, a causa della guerra che li pone al di fuori della portata degli aiuti umanitari. Tra di loro, almeno 4.500 bimbi estremamente malnutriti.
“La situazione alimentare qui a Bukavu è difficile. Da quando sono ripresi i combattimenti, alla fine di maggio, i prezzi dei generi alimentari sono raddoppiati” dicono le fonti di Fides. “L’economia è a pezzi, non si produce niente, e la maggior parte della gente è disoccupata”.
A causa dei combattimenti, l’ufficio di coordinamento delle Nazioni Unite per gli affari umanitari è stato costretto a sospendere l’80% delle proprie attività nella zona. Secondo l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR),nel confinante Burundi oltre 2.800 rifugiati congolesi sono giunti nei giorni scorsi, provenienti dal sud Kivu. Tra questi vi sono 1.652 persone giunte a Gatumba in Burundi, sull'estremità settentrionale del lago Tanganica. Questi rifugiati, la maggioranza dei quali è costituita da donne e bambini provenienti dalla città congolese di Uvira, sarebbero fuggiti dopo aver appreso la notizia degli scontri verificatisi a Bukavu.
“Queste notizie sono sicuramente drammatiche, non vorremmo però che l’opinione pubblica internazionale concentrasse l’attenzione solo sull’aspetto umanitario e non si chiedesse perché tutto questo succede” dicono le fonti di Fides. “La guerra e l’ingiustizia che imperversano in questa zona sono all’origine del dramma umanitario. È lì che bisogna intervenire per risolvere alla radice questa situazione”.
Bukavu era stata conquistata all’inizio di giugno da militari dissidenti, ex ribelli del RCD-Goma (Unione Congolese per la Democrazia) che dovevano essere integrati nell’esercito unificato congolese, che, in base agli accordi di pace del 2003, deve integrare tutte le principali formazioni militari che si combattono in Congo. Dopo alcuni giorni i ribelli hanno lasciato la città che è ora controllata dall’esercito e dalla MONUC (la forza di pace delle Nazioni Unite in Congo)
La conquista di Bukavu ha innescato una grave crisi che rischia di mettere in serio pericolo gli accordi di pace nella RDC, ma ha messo in luce anche una profonda spaccatura all’interno del RCD-Goma, tra l’ala estremista e quella moderata, che vuole proseguire nel negoziato di pace. (L.M.) (Agenzia Fides 15/6/2004 righe 36 parole 442)


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