ASIA/TAILANDIA - IL CONTRIBUTO DELLA CARITAS PER LA PREVENZIONE DEI CONFLITTI E LA RICONCILIAZIONE IN ASIA

mercoledì, 14 maggio 2003

Bangkok (Agenzia Fides) – La Caritas lavorerà per la prevenzione e la risoluzione dei conflitti nell’area del Sudest asiatico, mettendo in atto programmi e seminari di costruzione della pace e riconciliazione fra comunità diverse. Lo ha stabilito un’assemblea di 27 delegati delle Caritas nazionali di paesi dell’area, riunitisi a Bangkok dal 5 al 10 maggio.
I rappresentanti di dieci paesi asiatici hanno indicato l’urgenza di mettere in atto a livello nazionale programmi di sei mesi o un anno per ricomporre le fratture fra gruppi sociali e politici, o fra comunità di diversa etnia e religione che spesso possono degenerare in vere e proprie guerre civili.
I delegati presenti a Bangkok (provenienti da Bangladesh, Cambogia, Filippine, India, Indonesia, Myanmar, Nepal, Pakistan Sri Lanka e Tailandia) hanno stabilito l’istituzione di corsi per “mediatori dei conflitti” e “costruttori di pace e riconciliazione”, auspicando che la Caritas rivolga maggiori energie e attenzioni in questo campo.
“Non possiamo rimanere solo spettatori dei conflitti che si agitano nei nostri paesi”, ha detto l’indiano padre Yvone Ambroise, coordinatore regionale della Caritas. “Pace e riconciliazione non avvengono automaticamente. Dobbiamo piantare semi di pace e coltivarli”, ha aggiunto. La Caritas Internationalis – ha ricordato – può dare un contributo alla causa della pace a livello globale in quanto è la rete umanitaria più estesa al mondo, abbracciando 154 enti che lavorano per l’aiuto, lo sviluppo e il servizio sociale in 198 paesi.
Secondo i delegati Caritas di Indonesia, Sri Lanka e Tailandia, in molti casi la ragione nascosta dei conflitti è il controllo delle risorse naturali o della terra. Con loro hanno concordato i rappresentanti di Bangladesh e Cambogia. Altre volte sono gli scontri su base etnica a causare instabilità, ha aggiunto il delegato del Myanmar, mentre più complessa è la situazione di Nepal e Filippine, dove permangono contrasti fra governo e gruppi ribelli. Tutti i presenti all’assemblea hanno negato la radice religiosa dei conflitti, piccoli o grandi, in corso nei paesi del Sudest asiatico.
(PA) (Agenzia Fides 14/5/2003 lines 29 words 342)


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