ASIA/SRI LANKA - Una nuova speranza nel processo di pace in Sri Lanka con la mediazione indiana

martedì, 1 giugno 2004

New Delhi (Agenzia Fides) - Potrebbe affacciarsi una nuova possibilità nel difficile cammino verso la pace in Sri Lanka: in una visita a New Delhi, il Ministro degli Esteri srilankese Lakshman Kadirgamar ha incassato il sostegno del Primo Ministro indiano Manmohan Singh per un eventuale ruolo di mediazione nel conflitto civile fra governo di Colombo e ribelli tamil.
L’India potrebbe avere un peso determinante nel trattare con la minoranza tamil, dato che oltre 56 milioni di tamil vivono nello stato meridionale indiano del Tamil Nadu, mantenendo stretti legami con i tamil stanziati nel Nord dello Sri Lanka.
Il processo di pace nell’isola è fermo dall’aprile scorso, dopo che le parti firmarono un cessate il fuoco. Giorni fa Erik Solheim, inviato norvegese incaricato di svolgere una mediazione è tornato in Norvegia con un nulla di fatto. Il punto discordante sta nella richiesta, da parte del Liberation Tigers of Tamil Eelam, di cominciare subito una gestione autonoma ad interim dei territori settentrionali e orientali a maggioranza tamil. Questa richiesta vede la ferma opposizione di molti deputati appartenenti alla coalizione di governo, che intravedono in questo l' apertura della strada verso la secessione dell'area.
L’impegno dell’India nel facilitare la pace in Sri Lanka già si era manifestato in passato: nel 1987, l’India inviò un contingente di pace, ritirato dopo due anni a causa delle ingenti perdite di uomini sul campo (oltre 1.200). Inoltre il Primo Ministro indiano Rajiv Gandhi, che aveva disposto l’invio di soldati, fu assassinato da un kamikaze tamil nel 1991. Da allora l’India si era completamente ritirata da ogni intervento politico, militare e diplomatico nel conflitto srilankese.
(PA) (Agenzia Fides 1/6/2004 lines 24 words 294)


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