ASIA/ARABIA SAUDITA - Un cristiano indiano torturato dalla Polizia Saudita perchè sorpreso a pregare Gesù Cristo

lunedì, 31 maggio 2004

New Delhi (Agenzia Fides) - Non solo terrorismo: anche l’assenza di libertà religiosa in Arabia Saudita continua a fare vittime. Come da notizie inviate all’Agenzia Fides dalla Conferenza Episcopale Indiana, un cristiano indiano impiegato in Arabia Saudita, originario dello stato del Karnataka, è stato percosso e torturato per aver pregato Gesù Cristo. Responsabile del fatto è la “Muttawa”, la polizia religiosa saudita, che circa sei mesi fa ha arrestato Brian Savio O’Connor, conducendolo nella prigione di Ali Hira, nella capitale Riad. Secondo i famigliari di O’Connor, l’uomo è stato tenuto in carcere per sei mesi e soggetto a punizioni disumane e torture: appeso a testa in giù, colpito da scariche elettriche, deriso, picchiato, costretto ad abiurare la sua fede. Secondo i familiari, l’uomo si troverebbe oggi nel carcere di Olaya con alcune costole rotte.
Ufficialmente la Muttawa ha incriminato O’Connor di uso di droga e di aver pregato Gesù Cristo, accuse per le quali l’uomo rischia la pena di morte. La sua famiglia, afferma che le prove relative alla droga sono state fabbricate dalla polizia e che l’uomo è un buon cristiano.
Raymond e James O’Connor, fratelli di Brian, hanno inviato un lettera al Presidente dell’India, all’Ufficio del Primo Ministro, all’Ambasciata Indiana in Arabia Saudita, chiedendo un passo diplomatico ufficiale del governo indiano per difendere un proprio cittadino e farlo rilasciare. I famigliari sottolineano che la polizia saudita ha anche tentato di convertire Brian all’Islam, minacciandolo di morte in caso contrario.
Alcune organizzazioni per la difesa dei diritti umani e della libertà religiosa, in India e nel mondo hanno manifestato protesta e sconcerto per il caso di O’Connor e per gli altri casi di cristiani che soffrono l’assenza di libertà religiosa in Arabia Saudita.
(PA) (Agenzia Fides 31/5/2004 lines 23 words 245)


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