ASIA/INDIA - Un provvedimento “irragionevole e arbitrario”: missionario preside di due scuole cattoliche espulso dal Kashmir

mercoledì, 5 maggio 2004

New Delhi (Agenzia Fides) - Un provvedimento “irragionevole e arbitrario”: così il Consiglio Globale dei Cristiani indiani ha definito l’ordine di espulsione emesso dalle autorità dell’Ufficio per il Registro degli Stranieri della città di Srinagar, capitale estiva dello stato del Kashmir, nei confronti di padre Jim Borst, missionario cattolico olandese Appartenente alla Congregazione di Mill Hill, padre Borst ha dedicato 40 anni della sua vita al servizio ai poveri e all’istruzione, lavorando nella regione travagliata del Kashmir, contesa fra India e Pakistan.
A p. Borst è stato negato il prolungamento del visto, scaduto a novembre: le autorità gli hanno intimato di lasciare il paese entro sette giorni. In sua difesa si sono elevate voci dei cristiani indiani: il Consiglio Globale ha rivolto un appello ufficiale al presidente della Federazione Indiana, chiedendo un immediato intervento per far ritirare l’ordine e permettere al missionario di continuare a servire la popolazione locale. “Mentre il governo sta spendendo miliardi per riportare la pace in Kashmir - si legge nel testo - una persona sinceramente impegnata per la pace e la riconciliazione in tutto lo stato viene espulso senza motivo, una bella ricompensa per il suo sevizio di donazione personale senza riserve...”
Anche il movimento laicale cattolico “Jammu e Kashmir Catholic Sabha” ha condannato il trattamento subito dal missionario definendolo una vera “violazione dei diritti umani”, verso un persona che è un punto di riferimento per l’istruzione e la spiritualità nello stato.
Il missionario è in India dal 1963 ed è conosciuto come uomo impegnato per la pace e l’istruzione, sevizio nel quale mostra una competenza particolare, essendo laureato alle Università di Oxford e Cambridge. P Borst è attualmente Preside di due scuole cattoliche a Srinagar, apprezzate molto dalla gente per la qualità del servizio che offrono, come raccontano a Fides alcuni cristiani della zona.
Di recente le scuole cattoliche hanno avuto un elogio pubblico del Primo Ministro dello stato del Kashmir, Mohammad Syeed. Egli ha elogiato l’alta qualità dell’educazione impartita nelle scuole cattoliche e gli istituti gestiti dai missionari, per la capacità di “guarire le ferite fra la popolazione”, fornendo “la migliore istruzione possibile a persone di tutte le classi sociali e le religioni” ed elogiando in particolare il sevizio reso ai poveri, gli orfani, gli emarginati, in Kashmir, in India e nel mondo intero.
Padre Borst ha lavorato in Jammu e Kashmir dal 1963 al 1975, poi si è recato nello Stato di Bihar, dove è rimasto fino al 1993, quando è tornato in Jammu e Kashmir.
I missionari di Mill Hill sono stati i pionieri nel campo dell’istruzione in Kashmir La comunità cattolica in Kashmir conta poco più di 12.000 fedeli, 41 sacerdoti, 160 suore e 20 catechisti, sparsi tra 12 milioni di musulmani (il 70% della popolazione), indù, sikh e buddisti. Gestisce dispensari, centri di assistenza e solidarietà per il servizio sociale e l’istruzione. La diocesi di Jammu-Srinagar, seconda per estensione in tutta l’India, comprende tre regioni: la valle del Kashmir, dove prevalgono i musulmani; il Ladakh, provincia a maggioranza buddista, il Jammu, in cui musulmani e indù si equivalgono. (PA) (Agenzia Fides 5/5/2004 lines 43 words 432)


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