ASIA/IRAQ - “Perché la comunità internazionale deve rimanere unita e ferma di fronte alla violenza estremista qui da noi in Iraq”: parla a Fides p. Nizar Semaan.

mercoledì, 7 aprile 2004

Baghdad (Agenzia Fides) - Sugli ultimi scontri in Iraq, Padre Nizar Semaan, sacerdote siriaco iracheno di Mosul, ha rilasciato la seguente dichiarazione all’Agenzia Fides: “Dietro agli scontri provati dal leader sciita Moqtada Sadr vi è sicuramente la mano dell’estremismo iraniano. Su questo non vi sono dubbi. L’esercito di Moqtada Sadr proviene direttamente dall’Iran, dove si era rifugiato ai tempi di Saddam. La comunità internazionale deve rimanere salda e non cedere alle violenze. Abbandonare ora l’Iraq sarebbe un crimine contro il popolo iracheno e avrebbe conseguenze gravissime per l’intera area. Pensate cosa potrebbe succedere con il petrolio iracheno controllato da un Iran, che anche se ha accettato i controlli dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, molti ancora sospettano che stia per procurarsi la bomba atomica. Basta ricorda la preoccupazione di alcuni paesi europei per l’impianto di Isfahan. È un momento delicatissimo che può essere superato solo se la comunità internazionale rimane unità e ferma di fronte alla violenza estremista. Solo così, l Moqtada Sadr potrà essere fermato. Lui è un estremista, inviso agli altri leader sciita. Prego per tutte le vittime di queste violenze, ma sono convinto che solo la fermezza possa impedire il peggio”. (L.M.) (Agenzia Fides 7/4/2004, righe 14; parole 193)


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