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Bissau (Agenzia Fides)-Nuova missione degli Oblati di Maria Immacolata (OMI) in Guinea Bissau. Si tratta della missione di Farim (al confine con il Senegal) che è stata aperta da p. Celso Corbioli, da p. Carlo Andolfi e da fratel Bernard Kaling, un giovane oblato senegalese. L’ex parroco del luogo, p. giovanni (PIME) ha accolto gli oblati che prenderanno il suo posto.
Farim vanta una presenza missionaria che risale al periodo coloniale portoghese. Nel 1650, infatti, i primi missionari portoghesi avevano fondato alcuni centri missionari, che servivano però la comunità di coloni portoghesi. La missione ad gentes iniziò solo con l’arrivo dei missionari del PIME.
La missione di Farim serve due cittadine, Mansaba (a 30 km a sud) e Bigene (40 km a ovest), e una serie di villaggi. Fino a qualche anno fa, i battezzati si concentravano nei centri urbani, mentre nei villaggi si trovano catecumeni e pre - catecumeni. I musulmani sono la maggioranza delle tre cittadine (Farim, Mansaba e Bigene). Nei villaggi vi sono sia musulmani sia animisti, questi ultimi aperti al cristianesimo. In genere, la scelta della religione avviene in base al gruppo etnico di appartenenza. Per esempio, i Mandinga sono quasi al cento per cento musulmani, mentre gli altri gruppi (Fula, Mandjacos, Balanta) sono aperti al cristianesimo. Questo non comporta problemi, addirittura, i villaggi dei diversi gruppi etnici sono collocati fianco a fianco e non vi sono tensioni. Ogni gruppo ha la propria lingua e per comunicare tra loro usano il Creolo, una lingua derivante dall’incontro del portoghese con gli idiomi locali.
La relazione con i musulmani è buona, e si sono create amicizie tra cristiani e musulmani, ma il dialogo inter-religioso stenta a decollare. P. Celso sostiene che la strada per il dialogo è fatta di amore, pazienza e attenzione verso il prossimo: “Amore e rispetto sono già evangelizzazione” afferma p. Celso. (L.M.) (Agenzia Fides 23/3/2004, righe 27 parole 334)
