ASIA/PAKISTAN - “Un pasto serale con i fratelli cristiani, al temine del digiuno quaresimale”: delegazione cristiana accolta dai leader musulmani della più grande moschea del paese

martedì, 16 marzo 2004

Lahore (Agenzia Fides) - Cresce la collaborazione e si moltiplicano i gesti di amicizia islamo-cristiana in Pakistan. Dopo la prima visita di una delegazione cristiana accolta nella Moschea “Badshahi” a Lahore, il più grande tempio islamico del paese, avvenuta nel gennaio scorso, un altro gesto di cordialità è stato compiuto l’11 marzo scorso dal maulana Muhammad Abdul Qadir Azad, il leader religioso responsabile della moschea.
I musulmani hanno infatti invitato per un incontro alla moschea una delegazione di 25 membri della Commissione Episcopale per il Dialogo Interreligioso, guidata da p. Francis Needam, Segretario della Commissione. Erano presenti anche p. John Joseph, frate capuccino, impegnato per il dialogo nell’Arcidiocesi di Lahore, e numerosi rappresentanti della Majlis-Ulema-e-Pakuistan, organismo che riunisce numerosi leader religiosi e intellettuali islamici pakistani.
L’invito era legato al tempo di Quaresima: era infatti pensato come momento di condivisione di un pasto, al termine di un digiuno. La pratica di interrompere il digiuno al calar della sera con l’iftar (il pasto alla fine del digiuno quotidiano) appartiene alla tradizione islamica del Ramadan, ma anche molti cristiani in Pakistan la adottano nel tempo di Quaresima. Durante il Ramadan, spesso i cristiani sono invitati da amici e parenti musulmani a partecipare all’iftar, e talvolta sono gli stessi cristiani a organizzare un iftar per i loro amici musulmani.
Gli interventi dei diversi leader, prima della condivisione del pasto, hanno sottolineato il clima di fraternità che si respirava all’incontro.
Secondo Husain Ahmed Awan, membro della Comitato per la pace del Punjab, il gesto dimostra il grande rispetto che i seguaci di Maometto nutrono verso in non-musulmani. “Se questo processo continuerà, costruiremo grandi ponti islamo-cristiani. Anche in futuro dobbiamo sostenerci e accettarci gli uni gli altri. Il gesto di quest’oggi darà coraggio a tutti gli uomini di buona volontà”.
Secondo Allam Muhammad Zubair Ahmed Zhaer, capo del Comitato Centrale dell’organizzazione islamica Alh-e-ehadith, “i terroristi non hanno una legittimazione religiosa dalla loro parte. Essi pensano solo al denaro e non all’umanità. Il Corano insegna che le persone di tutto l’universo appartengono all’umanità e che Dio vuole che tutte le genti di fede diversa vivano insieme in pace. Il mondo di oggi ha bisogno di amore, rispetto, armonia”.
Ha preso poi la parola il maulana Muhammad Abdul Qadir Azad che ha ringraziato la delegazione cristiana per aver accettato l’invito e ha detto: “Dobbiamo lavorare insieme per portare pace e armonia fra noi. Condanno il terrorismo in Pakistan. Ringraziamo la Commissione Episcopale per il Dialogo, che ci ha invitato per rompere il digiuno durante il mese del Ramadan. Ora abbiamo ricambiato quel gesto di amicizia, ricordando che tutti noi discendiamo dal nostro comune padre nella fede, Abramo. Sono certo che questa iniziativa continuerà negli anni prossimi”.
Nel suo discorso, p. Nadeem ha espresso anch’egli la sua gioia per la serata, notando che “il maulana ha seguito le orme di suo padre, che in passato ha lavorato per far crescere fra le religioni in Pakistan una reciproca comprensione. La missione della nostra Commissione è promuovere amore, armonia e pace nel territorio pakistano. Dobbiamo portarla avanti per garantire un futuro prospero al paese e al mondo intero. Se sapremo continuare su questa strada, le generazioni future riceveranno grandi benedizioni di questo cammino. I leader religiosi devono essere un modello per i bambini e per tutti i fedeli. E’ nostro dovere lavorare insieme per rendere il paese un posto dove vivere felici. Questo aiuterà a creare pace e riconciliazione”.
Secondo molti presenti, l’evento è molto importante nel cammino del dialogo islamo-cristiano nel paese, poichè ha un forte valore simbolico e servirà da esempio per i fedeli di tutte le religioni. Dopo gli interventi, i cristiani hanno pregato per la prosperità e la stabilità del paese, e così i musulmani. Infine l’assemblea composta da oltre 70persone, ha condiviso il pasto serale.
La Moschea Badshahi” a Lahore risale al XVII secolo, eredità dell’impero Mughal. Lo spazio antistante all’edificio è, secondo alcuni, il più esteso al mondo, capace di accogliere oltre 100mila fedeli.
Fra altre iniziative di dialogo registratesi di recente in Pakistan, 150 studenti, cristiani e musulmani, della S. Lawrence School a Lahore, hanno condiviso una giornata di digiuno e un pasto serale in amicizia, in un clima di fraternità.
(PA) (Agenzia Fides 16/3/2004 lines 60 word 615)


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