ASIA/PAKISTAN - Musulmani e cristiani devono essere uniti nel compiere opere di solidarietà: oltre 430 partecipanti all’incontro della Commissione per il Dialogo interreligioso in Pakistan

venerdì, 12 marzo 2004

Kasur (Agenzia Fides) - Operare insieme in progetti di solidarietà è un modo per unire fortemente musulmani e cristiani: lo ha affermato un’assemblea interreligiosa di oltre 430 persone, fra leader cristiani e musulmani, riunitasi a Kasur, in un incontro organizzato il 6 marzo dalla Commissione per il Dialogo Interreligioso e l’Ecumenismo, in seno alla Conferenza Episcopale del Pakistan.
L’assemblea ha apprezzato gli sforzi del governo pakistano per favorire l’unione delle diverse comunità, l’integrazione delle minoranze e l’eliminazione delle discriminazioni, condannando ogni forma di terrorismo e di violenza operata in nome della religione.
Come ha sottolineato p. Nadeem, Segretario della Commissione, musulmani e cristiani sono chiamati a operare insieme a favore di poveri ed emarginati, per contribuire al benessere della popolazione, senza differenze di etnia, razza, lingua o religione.
I musulmani hanno concordato su questo punto di vista, affermando di volersi impegnare per la pace e l’armonia nel paese, e notando che “sin dalla creazione del Pakistan, nel dopoguerra, non vi sono mai stati grandi problemi di convivenza fra cristiani e musulmani. Abbiamo sempre vissuto in pace e continueremo a farlo”.
All’incontro era presente anche Abdul Khabeer Azad, responsabile della moschea Badshahi a Lahore: “Maometto e Gesù hanno insegnato la pace”, ha detto, assicurando “solidarietà da parte della comunità islamica alle minoranze religiose nel paese”.
L’assemblea ha ribadito l’impegno a promuovere opere sociali comuni e a lavorare per la riconciliazione anche nella tormentata area del Kashmir che, dopo mezzo secolo di guerra, sta avvicinandosi alla pace.
(PA) (Agenzia Fides 12/3/2004 lines 31 words 269)


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