AFRICA/SIERRA LEONE - “L’avvio dei lavori della Corte Speciale per la Sierra è un altro passo verso il processo di normalizzazione della Sierra Leone” afferma il Vescovo di Makeni

giovedì, 11 marzo 2004

Freetown (Agenzia Fides)- “È un altro passo verso il processo di normalizzazione della Sierra Leone” dice all’Agenzia Fides, mons. Giorgio Biguzzi, Vescovo di Makeni, commentando l’avvio ufficiale, ieri 10 marzo, dei lavori del Tribunale Speciale per la Sierra Leone incaricato di giudicare i crimini commessi durante la guerra civile del 1991-2001. “Dopo il disarmo dei combattenti e il loro reinserimento nella società civile, e dopo aver ritrovato le condizioni di sicurezza, finalmente si prende in considerazione l’aspetto delle giustizia” dice il Vescovo. “Il messaggio che viene lanciato con questo tribunale è che il crimine non paga, e che i responsabili delle atrocità commesse contro la popolazione inerme dovranno rendere conto davanti alla giustizia”.
“Dal punto di vista della comunità cristiana, questo significa non cercare la vendetta, ma mettere di fronte alle proprie responsabilità coloro che detenevano il potere e lo hanno usato non per il bene del popolo, ma per promuovere, con la violenza, i propri interessi. In questo senso la Sierra Leone può rappresentare un esempio per il resto del mondo: i crimini contro l’umanità non resteranno impuniti”.
“Ora che il paese ha ritrovato la pace e la sicurezza, il problema principale che deve affrontare la popolazione è la mancanza di lavoro” dice mons. Biguzzi. “L’economia è ancora molto fragile, specie il settore agricolo, e i prezzi dei beni di consumo, la maggior parte dei quali importati dall’estero, sono molto alti, per cui la maggior parte della gente non può acquistarli”. “La Chiesa attraverso la Commissione Giustizia e Pace ha avviato programmi per educare le persone a promuovere i propri diritti, specie nel campo economico” ricorda il Vescovo di Makeni.
La Corte Speciale per la Sierra Leone è stata creata dal Governo della Sierra Leone e dalle Nazioni Unite, ed ha il mandato di giudicare i responsabili delle gravissime violazioni dei diritti umani commessi durante la guerra civile del 1991-2001. Il conflitto ha visto contrapposti il Fronte Unito Rivoluzionario (RUF) alle forze governative guidate dall’attuale Presidente Ahmad Tejan Kabbah, che è stato rieletto nel maggio 2002, nel corso delle prime elezioni generali tenutesi dopo la fine della guerra. (L.M.) (Agenzia Fides 11/3/2004, righe 30 parole 381)


Condividi: