ASIA/FILIPPINE - E’ libera la bambina cristiana che era stata sequestrata a Jolo, nelle Filippine Sud

mercoledì, 10 marzo 2004

Jolo (Agenzia Fides) - C’è gioia e commozione fra cristiani e musulmani nella comunità di Jolo, isola a sud di Mindanao, nelle Filippine meridionali: Rachel Ann Gujit, la bambina cristiana di sette anni, sequestrata alle 7 del mattino del 19 febbraio, è stata liberata il 9 marzo, all’1,30 del mattino, con una efficace azione delle forze dell’ordine filippine. La bimba è in buone condizioni di salute e ha già riabbracciato i suoi genitori.
Dopo una frenetica ricerca, indagini a tutto campo, contatti con numerosi informatori fra i civili, è scattata sull’isola di Jolo, l’operazione di salvataggio della piccola, condotta congiuntamente dal 35° battaglione di fanteria dell’esercito e da uomini della polizia locale. La bambina era detenuta in un remoto villaggio sulle montagne dell’isola di Jolo. I rapitori, identificati come una banda di musulmani di etnia tausug, si sono dileguati prima dell’arrivo dei soldati.
Il rapimento della piccola aveva fatto scalpore per due motivi: in primo luogo è stato il primo sequestro di un bambino, in una zona infestata dai sequestri di persona a scopo di estorsione; inoltre tutti a Jolo ricordano il sacrificio di Abubakar Salip Iston, autista musulmano dello scuolabus che avrebbe accompagnato Rachel alla scuola elementare Notre Dame of Asturias. Salip Iston ha tentato di proteggere la bambina dagli aggressori ed è stato ucciso con un colpo di arma da fuoco alla testa. Ha lasciato una moglie e un figlio di 10 anni.
La popolazione di Jolo era sotto shock per il sequestro. Cristiani e musulmani, hanno condannato il brutale gesto. La Chiesa cattolica locale si è subito mobilitata. Il Vicariato Apostolico di Jolo, attraverso l’’Ufficio Giustizia e Pace, ha chiesto alla polizia maggiore protezione e impegno per individuare i criminali.
In un appello inviato all’Agenzia Fides, p. Romeo Villanueva, responsabile dell’Ufficio, invitava i rapitori a rilasciare la bimba, scrivendo: “Fatelo nel nome di Allah, il potente, il misericordioso, al cui giudizio non potrete sottrarvi. Cominciate ad agire da veri musulmani, offrite un compenso alla famiglia della vittima e liberate la bambina”. E rivolgendosi alla comunità islamica: “Voi musulmani lascerete che uccisioni e rapimenti infanghino il vostro nome?”.
Attualmente a Jolo un’altro cristiano, Ramon Enoperio, è ancora nelle mani di una banda di rapitori. I sequestri a scopo di estorsione, sopratutto ai danni di personale religioso e uomini d’affari occidentali, sono molto diffusi a Jolo, roccaforte del gruppo terrorista Abu Sayyaf. Nel maggio del 2001 furono rapiti i missionari protestanti americani Martin e Gracia Burnham: dopo una lunga prigionia, lui fu ucciso, lei liberata. Nel 1997 fu assassinato davanti alla Cattedrale il Vicario Apostolico di Jolo, Mons. Benjamin de Jesus.
(PA) (Agenzia Fides, 10/3/2004 lines 40 words 444)


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