AFRICA/REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO - LE GUERRE TACIUTE. PER I DUE MILIONI DI VITTIME DELLA GUERRA IN CONGO DAL 1998 SOLO SILENZIO E PACE! NESSUNA PROTESTA

mercoledì, 2 aprile 2003

Kinshasa (Agenzia Fides)- Mentre il mondo si interroga quotidianamente sulla guerra in Iraq, continuano i movimenti di truppe delle varie fazioni che si disputano le ricchezze dell’est della Repubblica Democratica del Congo. Nel Nord e Sud Kivu, lungo le rive del lago Tanganika e nella regione dell’Ituri. Il tutto per controllare le immense ricchezze dell’est Congo, dall’oro ai diamanti, dal legno pregiato al petrolio.
Il dispiegamento delle truppe straniere è contrario alle risoluzione delle Nazioni Unite e a tutti gli accordi presi dalla parti coinvolte nel conflitto, gli accordi di Pretoria firmati alla fine del 2002.
Il 20 marzo scorso il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha votato la risoluzione 1468 che condanna “i massacri le sistematiche violazioni della legge umanitaria internazionale e dei diritti umani perpetrati nella Repubblica Democratica del Congo” ed “esige che tutti i governi della regione dei Grandi Laghi mettano fine immediatamente al sostegno militare e finanziario a tutte le parti coinvolte nei conflitti armati nella Repubblica Democratica del Congo” (vedi Fides 26 marzo 2003).
Nella zona opera una forza di pace dell’ONU, la MONUC che deve sovrintendere al ritiro delle truppe straniere dal Congo.
Fonti informate riferiscono all’Agenzia Fides che a Butembo la popolazione è scesa in piazza per protestare contro la guerra che dura dal 1998 e ha provocato almeno 2 milioni di morti. “La popolazione è stufa” dice un missionario all’Agenzia Fides “c’è preoccupazione e tutti si chiedono perché nessun interviene per mettere fine a questo massacro continuo”.
Nel frattempo, con molta ansia si guarda a Sun City, la città sudafricana dove da oggi è previsto che si incontreranno tutte le parti in causa per firmare il noto Accordo per il dialogo inter-congolese. La comunità internazionale si auspica che la firma dell’accordo possa mettere in moto i meccanismi previsti per un governo di transizione nella Repubblica Democratica del Congo, salvaguardando la sua integrità e sovranità territoriale, dove per conseguenza le eventuali truppe straniere ancora presenti sul territorio congolese a maggior ragione dovranno ritirarsi.
Per quanto tempo ancora rimarrà il silenzio su questa terribile sciagura? Quando vedremo sui nostri schermi le immagini di questa guerra taciuta? E quando le bandiere della pace sventoleranno anche per il Congo? (L.M.) (Agenzia Fides 2/4/2003 righe 32 parole 360)


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