ASIA/INDIA - Taglio di capelli e violenza su donne cristiane nello stato dell’Orissa: forte condanna dei Vescovi indiani

venerdì, 20 febbraio 2004

New Delhi (Agenzia Fides) - Forte condanna e indignazione è stata espressa dai Vescovi per le recenti violenze e le aggressioni subite dai cristiani nello stato indiano dell’Orissa, nell’India Orientale. Gli episodi di violenza sono accaduti il 6 febbraio, quando sette donne cristiane del villaggio di Kilipala, che si erano convertite al cristianesimo, sono state aggredite da una banda di fondamentalisti indù che voleva riconvertirle all’induismo. Le donne sono state trascinate fuori delle loro case malmenate e poi tonsurate, per indicare la loro riconversione.
In un comunicato congiunto rilasciato il 16 febbraio, la Conferenza Episciople cattolica dell’India e il Consiglio Nazionale delle Chiese protestanti spiegano che “questo atto disumano di tonsurare forzatamente le donne è dovuto al loro rifiuto di riabbracciare la religione indù”. “E’ motivo di grande preoccupazione per entrambe le comunità - recita i comunicato - che incidenti di intimidazione, aggressioni e minacce per eliminare i cristiani siano in aumento in diversi luoghi.
Notando l’intervento insufficiente delle autorità civili, i Vescovi dicono che “è sconcertante che gli autori delle violenze siano spesso sostenuti da alcune organizzazioni che creano disordine sociale e fomentano l’odio fra le diverse comunità del paese”.
“L’oltraggioso atto delle tonsura del donne - continua il testo - è un gesto di violenza contro la loro dignità e libertà. E’ triste vedere come questo si verifichi in uno stato che ha il dovere costituzionale di proteggere la vita e a dignità del suo popolo”.
I Vescovi chiedono ai leder politici del paese di perseguire con forza gli autori delle aggressioni , ribadendo che “la libertà religiosa è un diritto fondamentale di ogni cittadino nel paese, e che dev’essere assicurata dallo stato”.
Intanto diversi cristiani hanno abbandonato il villaggio temendo ulteriori violenze, mentre la polizia sta vagliando un elenco degli aggressori che sono statai denunciati da diversi testimoni.
La violenza da parte di gruppi fondamentalisti indù contro i cristiani non è nuova in India: numerose organizzazioni e movimenti sono fiancheggiatori del Bharatiya Janata Party, il partito al potere a livello federale e in diversi stati, portatore di una ideologia nazionalista.
L’All Indian Christian Council (Aicc), organismo che riunisce diverse associazioni di cristiani indiani, ha inviato una lettera ufficiale di protesta al Presidente della Commissione Nazionale per i Diritti Umani in cui si nota che “negli ultimi cinque anni il governo centrale è rimasto sordo alle grida della comunità cristiana. Invece, ha alimentato in ciascuno una campagna di odio contro Cristo e il cristianesimo”.
La lettera chiede “pace e giustizia alla nostra comunità. Lo Stato deve svegliarsi. La campagna di odio deve finire. La violenza deve cessare. I colpevoli essere puniti”. Da oltre un anno, i leader delle Chiese cristiane chiedono alla Commissione nazionale per le minoranze di porre fine alla campagna di riconversione dei cristiani all’induismo, che avvengono in un’atmosfera di violenza e intimidazione.
(PA) (Agenzia Fides 20/2/2004 lines 29 words 283)


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