AFRICA/COSTA D’AVORIO - I miliziani del “signore della guerra” ucciso domenica scorsa assaltano, picchiano e derubano alcuni missionari a Korhogo

martedì, 10 febbraio 2004

Abidjan (Agenzia Fides)- Uno scontro tra fazioni rivali tra gli stessi ribelli che controllano il nord della Costa d’’Avorio è alla base della morte di Adama Couliby, uno dei principali capi delle milizie ivoriane, ucciso l’8 febbraio scorso a Korhogo nell’estremo nord della Costa d’Avorio. Lo riferiscono all’Agenzia Fides fonti della Chiesa locale contattate nella città ivoriana. Secondo le fonti di Fides una missione locale, della quale non possiamo specificare il nome per motivi di sicurezza, è stata assaltata nella notte del 9 febbraio da un gruppo di uomini armati “Stiamo abbastanza bene” dice a Fides uno dei missionari. “Gli assalitori sono arrivati verso l’una di notte e hanno sfondato la porta. Ci hanno minacciato e picchiato; siamo stati costretti a dare loro i pochi soldi della missione. Poi ci hanno rinchiuso in una stanza e sono scappati. Siamo stati liberati dopo un quarto d’ora dai soldati francesi, presenti da qualche tempo nella città per osservare il rispetto della tregua. Proprio grazie a questo episodio, le truppe francesi hanno deciso di garantire la sicurezza della città. I ribelli infatti sono divisi tra loro e non sono più capaci di assicurare l’ordine”. “Gli uomini che ci hanno assalito appartenevano alla fazione del leader ucciso, Adama Couliby. Avendo perduto il capo, i suoi uomini stanno fuggendo da Korhogo e stanno cercando denaro per assicurarsi la fuga” conclude il missionario.
Sul piano politico, il Presidente ivoriano Laurent Gbagbo si è detto molto soddisfatto dei colloqui avuti in Francia durante la sua recente visita a Parigi. Secondo fonti locali contattate dall’Agenzia Fides ad Abidjan, il Presidente Gbagbo ha affermato che le divergenze tra i due paesi sono superate e che occorre guardare al futuro per riportare la pace definitiva in Costa d’Avorio.
Parigi ha assicurato alla Costa d’Avorio che appoggerà la richiesta di aiuti economici presentata dal paese africano alle istituzioni finanziarie internazionali, Banca Mondiale e Fondo Monetario Internazionale. Il governo francese si è anche impegnato a sostenere il processo di disarmo delle fazioni ivoriane, esercitando pressioni sul Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite perché invii al più presto in Costa d’Avorio un contingente di Caschi Blu, con il compito di sovrintendere alle operazioni di disarmo.
“Il disarmo è la condizione essenziale per far uscire il paese dalla crisi scoppiata nel settembre 2002” dicono le fonti dell’Agenzia Fides. “Senza il disarmo delle fazioni, infatti, non si possono tenere le elezioni, previste per il 2005, e neppure avviare la campagna elettorale. È la stessa Costituzione, infatti, che vieta lo svolgimento di consultazioni elettorali quando il paese è diviso e vi sono turbamenti dell’ordine pubblico”.
È già stato elaborato un piano dettagliato per avviare le procedure di disarmo, con tempi e modi di consegna delle armi leggere e di quelle pesanti, ma fine a quando i Caschi Blu non si saranno dispiegati nel paese, le operazioni non potranno cominciare. Le varie fazioni ivoriane, infatti, vogliono rendere le armi solo ad una forza neutrale. (L.M.) )(Agenzia Fides 10/2/2004 righe 41 parole 520)


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