AFRICA/CONGO RD - Misteriose sparatorie a Bukavu riaccendono l’allarme sulla ripresa della guerra in Congo. La testimonianza a Fides di Radio Maria Malkia wa Amani

venerdì, 6 febbraio 2004

Bukavu (Agenzia Fides)-Misteriose sparatorie fanno crescere la preoccupazione tra gli abitanti della città di Bukavu, nel sud Kivu nell’est della Repubblica Democratica del Congo (RDC). Secondo quanto riferisce all’Agenzia Fides la radio cattolica, Radio Maria Malkia wa Amani di Bukavu, si è avuto un primo scontro a fuoco nel pomeriggio di martedì 3 febbraio, nei pressi del quartiere Nguba. Poi, nella notte del 4 febbraio, un’incessante sequenza di colpi di armi da fuoco, dalle ore 23,46 alle 24,45, ha svegliato gli abitanti della città.
Secondo le notizie raccolte da Radio Maria Malkia wa Amani, all’origine degli scontri vi sarebbe il tentativo da parte dell’esercito regolare congolese di disarmare gli uomini di un ex signore della guerra locale. Nel corso di perquisizioni condotte dopo le sparatorie i militari governativi hanno sequestrato un importante arsenale di armi e munizioni. Secondo fonti delle forza di pace delle Nazioni Unite in Congo (MONUC), gli scontri avrebbero provocato un morto e due feriti gravi, tutti militari.
L’esercito regolare si è dispiegato a Bukavu solo negli ultimi mesi, dopo che per diversi anni la città è stata solo il controllo dell’Unione Congolese per la Democrazia (RCD), il principale gruppo di guerriglia congolese. Con gli accordi di pace, siglati in Sudafrica nel dicembre 2002, è stato formato un governo di unità nazionale, insediatosi nell’estate del 2003. tra i compiti dell’esecutivo, vi è la costituzione di un esercito nazionale attraverso la fusione dei vari gruppi militari congolesi.
I recenti scontri possono essere interpretati come il tentativo da parte del nuovo esercito unificato di affermarsi come la sola autorità militare legittima nella zona. Secondo Radio Maria Malkia wa Amani, però, gli abitanti di Bukavu si pongono alcune domande su questi avvenimenti: “Chi ha interesse a nascondere delle armi a Bukavu? Queste armi sono la prova della preparazione di una terza guerra congolese, che diversi osservatori locali sostengono possa esplodere da un momento all’altro? Chi sono gli attori implicati nel complotto contro la Repubblica?”.
Secondo Radio Maria Malkia wa Amani inoltre, bisogna trovare la soluzione di alcune questioni urgenti relative all’esercito di unità nazionale, che deve garantire la sicurezza del paese in questo momento difficile di transizione. In primo luogo, risolvere il problema del comando unico dell’esercito, in modo da assicurare un controllo efficace di tutti i reparti che costituiscono le nuove forza armate congolesi. Si deve, infine, imporre una severa regolamentazione del mercato delle armi e reprimere ogni tentativo di ammutinamento dei reparti militari.
Più volte la Chiesa locale aveva denunciato i preparativi per la ripresa della guerra nel nord e sud Kivu. Nel settembre dell’anno scorso, in un comunicato inviato a Fides il Vicario generale della diocesi, mons. François Xavier Maroy Rusengo, scriveva: “da tempo vi sono voci che affermano che un’altra guerra è in preparazione. Chi la prepara e contro chi? In certe contrade della diocesi, vi sono tentativi di equipaggiare i giovani con armi, munizioni, telefoni…per quali fini? Abbiamo saputo che si tengono riunioni, persino da uomini che frequentano la nostra Chiesa, per preparare attacchi dei quali ignoriamo i veri protagonisti.” Mons. Rusengo afferma: “vi è dunque il rischio di massacri su vasta scala come a Kisangani, in Ituri, o in altre zone, ma chi ci guadagna dalla morte di innocenti? Vi sono persone che cercano persino di mettere le tribù l’una contro l’altra; cosa che non è mai riuscita qui da noi. Rimaniamo tutti fratelli ed evitiamo la maledizione di Caino.” (vedi Fides 22 settembre 2003, http://www.fides.org/ita/news/2003/0309/22_1060.html) (L.M.) (Agenzia Fides 6/2/2004, righe parole)


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