AFRICA/LIBERIA - SEQUESTRATA L’AUTOMOBILE DEI PADRI CAPPUCCINI. I RAPINATORI CHIEDONO IL RISCATTO. QUESTA È LA SITUAZIONE DI CONFUSIONE DELLA LIBERIA

mercoledì, 28 gennaio 2004

Monrovia (Agenzia Fides)- “La gente segue con disillusione le vicende politiche del paese; ha ben altro a cui pensare, dovendo mettere insieme il pranzo con la cena” dice all’Agenzia Fides una fonte della Chiesa locale commentando la richiesta di dimissioni di Gyude Bryant, capo del governo provvisorio della Liberia, presentate dai due principali movimenti di guerriglia liberiani, il LURD (Liberiani Uniti per Riconciliazione e la Democrazia) e il MODEL (Movimento per la Democrazia in Liberia). I due gruppi accusano Bryant di governare in maniera non trasparente. Questa iniziativa viene interpretata come l’ennesimo episodio delle lotta per il potere condotta da questi gruppi usando ricatti e pretesti di ogni genere” dicono le fonti di Fides. Ad aumentare la confusione, una componente del MODEL si è dissociata dalla richiesta di dimissioni.
In questa situazione ancora confusa i missionari proseguono ad operare a fianco del popolo liberiano. “Le nostre sorelle hanno avviato un programma di assistenza per i profughi al campo Totata” dice a Fides una missionaria della Consolata da da Harbel, che si trova a 50 km a sud da Monrovia. “Il programma è condotto in collaborazione con il Jesuit Refugee Service, e mira a fornire istruzioni di base a donne e bambini”. “Altre religiose stanno assistendo il lebbrosario di Ganta (nord Liberia), anche se sono costretta a recarvisi una o due volte alla settimana” dicono le religiose. “A causa delle difficili condizioni di sicurezza infatti non è ancora possibili risiedere stabilmente sul posto. La casa della missione, inoltre, è stata completamente saccheggiata. Contiamo però di ritornare presto in maniera stabile a Ganta, anche se la forza di pace dell’ONU inviata in Liberia non riesce ancora a garantire condizioni di sicurezza accettabili nella zona”.
“Purtroppo gli organismi internazionali non sono sempre all’altezza della situazione” dicono le suore. “La forza di pace delle Nazioni Unite afferma di aver raggiunto questa o quella città, ma non si vedono Caschi Blu nelle strade. L’insicurezza rende difficile il lavoro delle organizzazioni umanitarie. Muoversi in automobile può essere pericoloso: pochi giorni fa alcuni missionari Cappuccini sono stati depredati del loro automezzo a Buchanan, la principale città portuale del paese. Erano le 3 del pomeriggio, in mezzo alla folla, quando un gruppo di uomini armati ha fermato i Padri e li ha costretti ad abbandonare il loro mezzo. La macchina è stata portata nella vicina Costa d’Avorio e i rapinatori hanno chiesto un riscatto per la vettura. Questo non è che uno degli innumerevoli episodi di soprusi e violenze che si susseguono ogni giorno in Liberia” dicono le religiose. “Certo, rispetto a qualche mese fa la situazione è migliorata, non vi sono più scontri generalizzati e la popolazioni non muore di fame. Però siamo ancora lontani da una piena stabilizzazione del paese”. (L.M.) (Agenzia Fides 28/1/2004, righe, parole )


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