AFRICA/REPUBBLICA CENTRAFRICANA - REAZIONI POSITIVE AL MESSAGGIO DEI VESCOVI CHE DENUNCIA IL CLIMA DI INSICUREZZA E DI VIOLENZA DIFFUSA

mercoledì, 21 gennaio 2004

Bangui (Agenzia Fides)-“Abbiamo registrato reazioni molto positive: il messaggio dei Vescovi è stato accolto in maniera favorevole dal governo e dalla popolazione ” affermano fonti della Chiesa locale contattate dall’Agenzia Fides a Bangui, nella Repubblica Centrafricana, dove i Vescovi hanno pubblicato un messaggio nel quale denunciano le violenze e il diffuso clima di insicurezza “La Chiesa cattolica è tenuta nella massima considerazione dalle autorità e dalla popolazione”- dicono le fonti di Fides – “per questo quando i Vescovi esprimono la loro opinione su fatti così gravi, riescono a ottenere l’attenzione di tutti”.
Il messaggio è stato pubblicato al termine della riunione della Conferenza Episcopale Centrafricana che si è svolta a Bangui dal 2 all’11 gennaio. Nel loro messaggio, i Vescovi affermano che “nelle città, nelle strade, nelle campagne, uomini armati e in tenuta da combattimento impongono la loro legge”.
La Repubblica Centrafricana sta cercando di uscire con fatica da un periodo di instabilità dopo che l’attuale Presidente, François Bozizé, ha preso il potere nel marzo 2003, al termine di una guerra civile condotta contro l’ex Presidente Ange-Félix Patassé. I Vescovi sottolineano che “come tutti, abbiamo pensato che le violenze subite durante gli avvenimenti che hanno preceduto e accompagnato il cambiamento di regime stavano per finire. Purtroppo, tutti noi ogni giorno dobbiamo far fronte a molestie, se non a gravi pericoli”.
Secondo le fonti di Fides, “Con questo messaggio, i Vescovi hanno voluto incoraggiare e appoggiare gli sforzi del governo per riportare l’ordine nel paese. Si tratta di un processo lungo, perché vaste aree del Centrafrica sfuggono ancora al controllo governativo. La situazione dell’ordine pubblico è relativamente migliore nelle città, a differenze dei piccoli centri e delle campagne dove spadroneggiano bande di predoni”.
A causa della smobilitazione delle milizie, nel paese vi sono migliaia di uomini armati ma privi di un lavoro legale, che si sono organizzati in formazione banditesche. A queste si aggiungono le infiltrazioni di malviventi dai vicini Sudan e Ciad che contribuiscono all’instabilità del Centrafrica.
(L.M.) (Agenzia Fides 21/1/2004, righe 31 parole 354)


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