ASIA/MALAYSIA - “USO INDEBITO DEL NOME DI ALLAH”: MESSI AL BANDO TESTI DI TEOLOGIA CRISTIANA IN LINGUA MALAYSIANA

lunedì, 28 aprile 2003

Kuala lumpur (Agenzia Fides) – Alcuni testi di argomento religioso cristiano sono stati messi al bando dal Ministero per gli Affari Interni della Malaysia perchè contengono e utilizzano, per riferirsi a Dio, il temine “Allah”. L’Atto di Stampa e Pubblicazione, legge approvata nel 1984 in Malaysia, vieta a libri di altre religioni di utilizzare alcuni termini propri della religione islamica.
I testi cristiani messi al bando, editi in lingua bahasa Malaysia e bahasa Indonesia, rispettivamente le due lingue ufficiali di Malaysia e Indonesia, sono stati ritenuti “dannosi alla pace pubblica”, come ha rivelato pubblicamente un funzionario del Ministero degli Interni.
In un primo momento il bando era stato esteso anche a un’edizione della Bibbia nella lingua locale iban, un gruppo etnico indigeno a maggioranza cristiana che vive nello stato malaysiano di Sarawak. Ma dopo un intervento della Conferenza Episcopale presso il governo malaysiano, il bando sulla Bibbia è stato ritirato. “Noi membri del Consiglio delle Chiese Cristiane, che riunisce leader cattolici e protestanti, siamo ora in attesa di un incontro ufficiale con il Ministro degli Interni Abdullah Ahmad Badawi, che è anche vice Primo Ministro, per cercare di dirimere la questione”, spiega all’Agenzia Fides mons. Anthony Soter Fernandez, Arcivescovo di Kuala Lumpur e Presidente della Conferenza Episcopale della Malaysia.
I libri banditi sono pubblicati dal “Penerbit Kanisius”, casa editrice dei padri gesuiti, con sede in Indonesia, che pubblica materiali religiosi ma anche libri di psicologia e medicina. Fra i libri vietati vi sono: “Conoscere il Nuovo Testamento”, di Mons. Ignazio Suharyo, Arcivescovo di Semarang, in Indonesia; “Breve Storia della Liturgia Occidentale,” di Theodor Llauser; “Le lettere dei San Paolo”, della Fondazione Biblica di Indonesia; “Preghiere per il pasto”, di una suora cattolica. La “lista nera” contiene molti altri testi di argomento biblico e teologico pubblicati in Malaysia, tre dei quali hanno la parola “Allah” nel loro titolo, e altri parlano di personaggi della religione islamica.
Secondo al legislazione malaysiana, è vietato stampare, riprodurre, pubblicare, vendere, mettere in circolazione e anche solo possedere libri messi al bando, pena severe multe o il carcere fino a tre anni.
(PA) (Agenzia Fides 28/4/2003 lines: 35 words: 370)


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