AFRICA/SUDAFRICA - I VESCOVI DELL’AFRICA DEL SUD: “NO ALLA LEGGE PER I FIGLI ALLE COPPIE OMOSESSUALI”

lunedì, 28 aprile 2003

Johannesburg (Agenzia Fides)-La Conferenza dei Vescovi dell’Africa del Sud (SACBC) si schiera contro la decisione della Corte Costituzionale che stabilisce la possibilità per le copie omosessuali di avere figli. In una dichiarazione i Vescovi del SACBC riaffermano il loro impegno nel “difendere la dignità di ogni persona, compresi gli omosessuali. La SACBC riconosce i molti omosessuali, uomini e donne, che sono membri impegnati della Chiesa e si oppone ad ogni esclusione dalla Chiesa basata sul pregiudizio o discriminazione sessuale. Tuttavia, al di là della preoccupazione per la difesa degli interessi del bambino e il sacramento del matrimonio, la SACBC è preoccupata per le implicazioni della recente decisione della Corte Costituzionale di garantire gli stessi diritti parentali a coppie dello stesso sesso”.
Secondo i Vescovi “questo implica che in Sudafrica le relazioni omosessuali avranno lo stesso status del matrimonio. Anche se vi sono alcune sfumature legali che possono giustificare l’affermazione che partner dello stesso sesso non sono ancora riconosciuti sullo stesso piano delle coppie sposate, la percezione pubblica della decisione della Corte Costituzionale è che il matrimonio e le coppie omosessuali sono sullo uguali di fronte alla legge”.
Per questo “La SACBC riafferma che l’insegnamento della Chiesa cattolica stabilisce che le unioni omosessuale non possono essere riconosciute alla stessa stregua del matrimonio sacramentale perché non rappresentano un’unione complementare capace di trasmettere la vita, in accordo al ricco simbolismo e al significato del disegno sessuale del Creatore e al richiamo del Vangelo a questa forma di unione e di dono reciproco riconosciuto nel sacramento del matrimonio”.
I vescovi esprimono poi preoccupazione per gli effetti sulla psiche del bambino “La Corte fa riferimento alla possibilità che uno dei partner soffra ‘devastanti effetti psicologici ’se non viene chiamato come genitore. Ma la Corte non ha fatto alcun riferimento ai gravi effetti psicologici che potrebbero soffrire i bambini educati da coppie dello stesso sesso. Il matrimonio eterosessuale stabile e responsabile rimane il contesto più appropriato nel quale fare crescere i figli”
I Vescovi riconoscono che “quando due persone dello stesso sesso entrano in una relazione stabile, si può garantire loro il diritto di condividere beni ed avere diritti ereditari, ma deve essere escluso il diritto di generare e di avere la patria potestà dei figli . (L.M.) (Agenzia Fides 28/4/2003 righe 34 parole 400)


Condividi: