VATICANO - IL PAPA ALL’ANGELUS RIBADISCE “L’IMPORTANZA DELLA FAMIGLIA BASATA SUL MATRIMONIO” E INVITA “LE ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI, E SPECIALMENTE QUELLE CARITATIVE CATTOLICHE, A VENIRE INCONTRO CON GENEROSITÀ AI FRATELLI E SORELLE IRANIANI” COLPITI DALLA GRAVE CATASTROFE DEL TERREMOTO

lunedì, 29 dicembre 2003

Città del Vaticano (Agenzia Fides) – Alle ore 12 di domenica 28 dicembre - Festa della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe - il Santo Padre Giovanni Paolo II si è affacciato come di consueto alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano, per recitare l’Angelus con i fedeli convenuti in Piazza San Pietro. Nell’introdurre la preghiera mariana, il Papa ha ricordato che “alla scuola di Nazareth ogni famiglia impara ad essere fucina di amore, di unità e di apertura alla vita” ed ha proseguito: “Nel nostro tempo, un mal inteso senso dei diritti viene talvolta a turbare la natura stessa dell’istituto familiare e del vincolo coniugale. Occorre che a tutti i livelli si congiungano gli sforzi di quanti credono nell’importanza della famiglia basata sul matrimonio. Si tratta di una realtà umana e divina che va difesa e promossa come bene fondamentale della società.” Il Papa ha poi ricordato l’insegnamento del Concilio Vaticano II, che chiama i cristiani ad adoperarsi "per sviluppare diligentemente i valori del matrimonio e della famiglia” ed ha esortato i presenti con queste parole: “Occorre proclamare con gioia e coraggio il Vangelo della famiglia.”
Prima di recitare l’Angelus, il Papa ha invitato ancora a pregare “per gli abitanti di Bam, in Iran, che nei giorni scorsi sono stati vittime di un violentissimo terremoto”, ed ha affidato a Dio misericordioso “le migliaia di persone che hanno perso la vita, come pure i feriti e i superstiti rimasti senza casa e bisognosi di aiuto”. Ha quindi lanciato un appello: “Invito le Organizzazioni internazionali, e specialmente quelle caritative cattoliche, a venire incontro con generosità ai nostri fratelli e sorelle iraniani colpiti da così grave catastrofe. La solidarietà del mondo intero, particolarmente sentita nel clima natalizio, renda meno drammatica la loro situazione.”
(S.L.) (Agenzia Fides 29/12/2003 – Righe 21; Parole 295)


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