AFRICA/CONGO RD - L’ALLARMANTE SITUAZIONE DEI MINORI NELLA RDC VITTIME E PROTAGONISTI DEL CONFLITTO: BAMBINI-SOLDATO, RAGAZZI INCARCERATI E TORTURATI, ORFANI SENZA ALCUNA PROTEZIONE

venerdì, 5 dicembre 2003

Kinshasa (Agenzia Fides)- “Dal 29 ottobre 1996 i bambini sono in grave pericolo nella Repubblica Democratica del Congo. Questa situazione si è accentuata in maniera allarmante nel corso del 2003”. Non lascia adito a dubbi il “Rapporto Speciale 2003 sulla situazione dei diritti dei bambini”del Centro Africano per la pace, la democrazia e i diritti umani di Bukavu (ACPD), un’organizzazione non governativa riconosciuta dallo stato congolese. Il documento descrive la condizione dei bambini e degli adolescenti congolesi a partire dallo scoppio della guerra civile nell’allora Zaire, nell’ottobre 1996. I ragazzi sono diventati le vittime e i protagonisti del conflitto: “A parte le truppe delle Missioni Unite in RDC, tutti i gruppi armati, compreso l’esercito del governo di transizione, tengono nelle loro fila bambini e adolescenti in condizioni simili alle forme contemporanee di schiavitù”.
Oltre alla guerra anche alcune catastrofi naturali hanno contribuito ad aggravare la situazione dei minori nella RDC: tra queste ricordiamo l’eruzione del vulcano Nyiragongo nel Nord Kivu e le erosioni a Kalemie, Uvira e a Bukavu.
Il rapporto individua una serie di situazioni che mettono in pericolo l’integrità fisica e morale dei ragazzi. In primo luogo vi sono gli orfani sopravvissuti agli innumerevoli massacri della popolazione civile durante tutti questi anni di guerra. La mancanza di almeno un genitore può compromettere gravemente la crescita psicologica e sociale dei bambini, oltre a esporli alla violenza degli adulti. Vi sono poi i ragazzi che sono stati separati dalle loro famiglie a causa degli eventi bellici e che si trovano a vivere in campi profughi molto distanti dai luoghi di origine. Particolarmente grave è la situazione dei ragazzi detenuti e “sottoposti a torture e allo stesso trattamento degli adulti. La mancanza di un sistema giudiziario per i minori incrementa le misure repressive e non vi sono programmi di risocializzazione dei ragazzi detenuti attraverso corsi di formazione”. I ragazzi arruolati nelle formazioni militari “sono esposti in prima linea e commettono crimini su ordine dei loro capi”.
A tutto questo si aggiunge la distruzione del sistema scolastico, per cui molti bambini e ragazzi sono completamente privi di istruzione. Il rapporto afferma che “il governo ha una responsabilità schiacciante. Molti ragazzi restano senza formazione, a causa della mancanza di fondi per l’educazione e per i servizi di base”. Anche i figli degli impiegati pubblici, che finora riuscivano ad andare a scuola, fanno sempre più fatica a seguire le lezioni, perché lo Stato da mesi non paga lo stipendio ai genitori. Lo Stato infatti chiede alle famiglie di pagare una parte dello stipendio agli insegnanti, attraverso il cosiddetto “premio di motivazione”.
Per risolvere questa drammatica situazione, l’ACPD formula una serie di raccomandazioni: aumento del 25% del bilancio statale per l’educazione e annullamento del “premio di motivazione” degli insegnanti; costituzione di un sistema giudiziario separato per i minori; creazione di una commissione d’inchiesta internazionale sui crimini commessi nella RDC. Gli estensori del rapporto fanno infine appello alla comunità internazionale perché aiuti finanziariamente i progetti volti alla protezione dei diritti dei minori nella RDC. (L.M.) (Agenzia Fides 5/12/2003 righe 43 parole 523)


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