AFRICA/BURKINA FASO - UNA RIFLESSIONE DEL GENETISTA PADRE SIMPORE’ A FIDES SULLA GIORNATA MONDIALE CONTRO L’AIDS: UN ANNIVERSARIO DOLOROSO, SEGNATO NELLO STESSO TEMPO DA ANGOSCE E SPERANZE

martedì, 2 dicembre 2003

Ouagadougou (Agenzia Fides) - Maggio 1983: Vent’anni fa, il professor Luc Montagnier e i suoi collaboratori isolarono per la prima volta il retro-virus responsabile dell’AIDS, cioè il LAV (Lymphadenopathy Associated Virus) che prenderà in seguito il nome di HIV (Human Immunodeficience Virus). Settembre 1983: il professor Montagnier depose una richiesta per il rilascio di un brevetto per effettuare dei test di individuazione del nuovo virus.
Al suo rientro da Johannesburg in Sudafrica, dove ha partecipato ad un incontro organizzato dall'OMS per i ricercatori sull'AIDS, sulla malaria, sulla drepanocitosi, Padre Jacques Simporè M.I., Genetista Molecolare, PhD, Consultore Generale dei Camilliani, ha inviato all’Agenzia Fides un suo contributo in occasione della Giornata mondiale contro l’AIDS, celebrata in tutto il mondo il 1° dicembre.
“Vent’anni di guerra e di combattimento senza tregua a questo retro-virus su tutti i campi: ricerca di farmaci, di test di laboratorio, di vaccini; indagini di ogni genere: psicologiche, sociologiche, teologiche e di pastorale sanitaria per aiutare la persona colpita dall’HIV, la sua famiglia e la società. In questi anni sono stati organizzati tanti congressi, conferenze, simposi, tavole rotonde e convegni per parlare su come mobilitare fondi, formare la popolazione, lottare a tutti i livelli contro questo flagello dell’umanità.
In tutto il mondo, in occasione di questa Giornata mondiale contro l’AIDS, sono state programmate tante manifestazione nel campo civile e religioso. In Burkina Faso, lo Stato ha organizzato tramite il CNLS (Conseil National de Lutte contre le Sida), un grande incontro sull’AIDS a Tenkodogo, città a 280 chilometri da Ouagadougou, capitale del Burkina Faso. Nel campo religioso, si è svolta una grande manifestazione nell’Arcidiocesi di Ouagadougou, nella parrocchia di Gounghin.
Oggi la situazione dell’AIDS nel mondo è più che drammatica: 42 milioni di persone infette da HIV delle quali oltre 29 milioni vivono nell’Africa Sub-sahariana. Ma in questa tragica storia della vita umana, ci sono segni di speranza all’orizzonte. Tra questi la ricerca sui farmaci e sui vaccini contro l’AIDS è in continua evoluzione. Per esempio dal 24 al 27 novembre scorso l’OMS/AFRO ha organizzato in Sudafrica, a Johannesburg, un incontro per tutti i ricercatori del continente africano, teso ad armonizzare la ricerca di farmaci a base di piante contro l’AIDS: la fitoterapia. Alcuni centri di fitoterapia sull’AIDS in Africa hanno offerto risultati che inducono alla speranza. I malati riprendono peso e vita; la loro carica virale diminuisce e il numero dei loro CD4 aumenta durante la cura con sostanze naturali. Nel campo della ricerca moderna dei farmaci, alcune molecole molto efficaci sono in fase di sperimentazione in più laboratori e saranno presto disponibili nel mercato internazionale, purtroppo solo per chi ha soldi. Ma la grande problematica per il nostro mondo odierno è questa: i malati stanno al Sud del pianeta terra e i farmaci al Nord. Nell’epoca della mondializzazione abbiamo una grande sfida alla giustizia e alla solidarietà: le case farmaceutiche possono accumulare farmaci nei loro magazzini e lasciare morire i poveri per mancanza di medicine?
Oggi alcune ricerche di vaccini contro l’AIDS sono nella fase fondamentale con esperimenti su animali di laboratorio; diverse sono nella fase pre-clinica ed altre, prossimamente, inizieranno la fase clinica con la vaccinazione delle persone HIV sieronegativi e sieropositivi. La ricerca sul vaccino terapeutico anti-HIV/AIDS dell’UNESCO (in collaborazione con l’Università Tor Vergata, la Fondazione Mondiale di ricerca sull’AIDS, il CNR-Italia e la Cooperazione Italiana) sta sviluppandosi in Costa d’Avorio, in Cameroun e nel Centro Medico “San Camillo” di Ouagadougou in Burkina Faso. Speriamo bene. Nel campo della ricerca scientifica, non bisogna mai parlare troppo dei risultati fin quando essi non siano pubblicati sulle riviste internazionali.
Abbiamo celebrato anche quest’anno la Giornata mondiale contro l’AIDS nella paura e nella speranza. Certo, la strada che la scienza deve percorrere per sconfiggere questo retro-virus sembra ancora molto lunga e piena di trappole; ma il nostro aiuto è nel Nome del Signore.” (AP) (2/12/2003 Agenzia Fides; Righe:52 Parole:667)


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