EUROPA/ITALIA - “I 40 ANNI DI VITA DELL’ARIS AFFONDANO LE PROPRIE RADICI NELL’OPERA DI GESÙ CRISTO CHE RISANAVA GLI INFERMI E NEL MANDATO DA LUI AFFIDATO AI SUOI DISCEPOLI” DICE IL CARD. RUINI A CHIUSURA DEL CONVEGNO DELL’ARIS

mercoledì, 26 novembre 2003

Roma (Agenzia Fides) - Si sono chiuse ieri a Roma, con l’intervento del Ministro della Salute, Girolamo Sirchia, le celebrazioni per i 40 anni di attività dell’Associazione Religiosa degli Istituti Socio-sanitari a cui hanno partecipato centinaia di esponenti dell’Aris provenienti da tutta Italia. La giornata di ieri ha visto tra gli altri gli interventi del Senatore a vita Giulio Andreotti e del Sottosegretario al Ministero della Salute, Cesare Cursi. Per la Chiesa sono intervenuti il Vicario Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma e Presidente della CEI, card. Camillo Ruini, e il Presidente del Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute, card. Javier Lozano Barragàn. Per la comunità ebraica di Roma ha portato il suo saluto il Rabbino Capo Riccardo Di Segni, il quale ha anche annunciato l’adesione all’Aris dell’Ospedale Israelitico della Capitale, a testimonianza di una comune sensibilità della religione ebraica e cristiana verso gli ammalati e i sofferenti: un gesto di indubbio valore simbolico, soprattutto in questo particolare momento.
Il Cardinal Ruini ha ricordato che “i 40 anni di vita dell’Aris affondano le proprie radici nell’opera di Gesù Cristo che risanava gli infermi e nel mandato da lui affidato ai suoi discepoli. Per questo nella Chiesa – ha aggiunto - fin dalle sue origini sono sorte diverse forme di assistenza agli infermi. Nel nostro tempo basta limitarsi a ricordare l’opera di S. Giuseppe Benedetto Cottolengo e della Beata Madre Teresa di Calcutta”. Anche Andreotti ha richiamato la grande tradizione della sanità religiosa italiana, ricordando che “lo stesso Martin Lutero, in visita a Roma, criticò tutta la città tranne l’Ospedale Santo Spirito”.
Un ulteriore richiamo alla grande tradizione della sanità cattolica è venuto dal Ministro Sirchia, il quale ha ricordato come il vero problema del Sistema Sanitario Nazionale sia quello di tenere il passo con la società che cambia. “Il primo cambiamento strategico è riordinare il servizio sanitario per correggerne i difetti. E’ un percorso che abbiamo cominciato e con ottimi risultati. Si è capito che la collaborazione tra le istituzioni è la strada giusta e oggi ciò è possibile grazie ad un nuovo clima che ha fatto superare i conflitti istituzionali che fino a pochi anni fa bloccava ogni intervento nella Sanità. Quello attuale – ha aggiunto il Ministro – è un momento delicato nel quale, al crescere di nuovi bisogni, le regioni si trovano a dover fronteggiare una situazione di ristrettezza economica. (AP) (26/11/2003 Agenzia Fides; Righe:34 Parole:431)


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