AFRICA/ETIOPIA-ERITREA - NON VI SONO AL MOMENTO SEGNALI DI UN RITORNO DELLA GUERRA TRA ETIOPIA ED ERITREA DOPO IL RITIRO DELL’AMBASCIATORE DI ASMARA PRESSO L’UNIONE AFRICANA

venerdì, 21 novembre 2003

Addis Abeba (Agenzia Fides)- “È uno sviluppo grave anche se non sembra esservi un ritorno della tensione militare tra Etiopia ed Eritrea o peggio ancora di una guerra” dicono all’Agenzia Fides fonti della Chiesa locale contattate ad Addis Abeba, dopo che l’Eritrea ha ritirato il proprio rappresentante diplomatico presso l’Unione Africana, la cui sede si trova proprio nella capitale etiopica, Addis Abeba. In un comunicato ufficiale, Asmara ha giustificato la propria decisione “per protestare contro il silenzio dell’Unione Africa di fronte alle palesi violazioni dell’Accordo di Algeri”, firmato il 30 maggio 2000, che ha messo fine alla guerra tra Etiopia ed Eritrea del 1998-2000. In base all’accordo i due paesi si affidavano ad un Commissione internazione per risolvere le dispute di confine e tracciare le frontiere tra i due stati.
“Il primo ministro etiopico Meles Zenawi ha più volte affermato di non voler accettare le linee di confine tracciate dalla Commissione internazionale” dicono le fonti di Fides. “In effetti sembrano esservi delle contraddizioni nella politica etiopica: da una parte si proclama la disponibilità a risolvere la crisi con Asmara attraverso il dialogo e il coinvolgimento della comunità internazionale, dall’altro però si obietta sull’efficacia dell’arbitrato internazionale. Il premier ha addirittura fatto riferimento ad una polemica sorta per un altro arbitrato internazionale- quello tra Nigeria e Camerun- per spiegare le ragioni etiopiche nel respingere le conclusioni della Commissione internazionale” riferiscono le nostre fonti.
Il principale punto di discordia rimane la sorte del villaggio di Badme, che è stato il casus belli della guerra nella quale sono morte almeno 70mila persone. La Commissione internazionale ha assegnato il villaggio all’Eritrea, una decisione che Addis Abeba respinge con forza.
“Il fatto positivo è che nonostante le tensioni tra Asmara e Addis Abeba, non sembra che i due paesi vogliano riprendere la guerra. Vi sono alcuni segnali in questo senso, come l’incontro tra i capi militare etiopici e quelli eritrei avvenuto 10 giorni fa in Kenya per discutere misure che incrementino la fiducia reciproca sulla volontà di pace delle due parti” aggiungono le fonti di Fides.
Per sorvegliare il cessate il fuoco tra i paesi le Nazioni Unite hanno dispiegato una forza militare denominata UNMEE (Missione delle Nazioni Unite in Etiopia ed Eritrea), composta da 4.200 militari provenenti da ben 44 paesi di tutti i continenti.
(L.M.) (Agenzia Fides 21/11/2003 righe 34 parole 451)


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