ASIA/PAKISTAN - CRISTIANI E MUSULMANI TESTIMONIANO UNITÀ E ARMONIA DURANTE IL RAMADAN: TUTTI CONCORDI NELL’ISOLARE IL FONDAMENTALISMO - IL GOVERNO METTE AL BANDO TRE GRUPPI ESTREMISTI

venerdì, 21 novembre 2003

Islamabad (Agenzia Fides) – Ampliare le iniziative comuni, in spirito di tolleranza e armonia; isolare i fondamentalisti: su questi due binari hanno concordato i leader religiosi convenuti il 19 novembre a Lahore per una cena organizzata dalla Commissione per il Dialogo Interreligioso e l’Ecumenismo, in seno alla Conferenza Episcopale del Pakistan.
Vi hanno partecipato leader cristiani e musulmani, intellettuali, ulama ed anche autorità civili, e operatori dei mass media. Il fine dell’iniziativa, che ogni anno la Commissione organizza durante il mese del Ramadan, è creare solidarietà e armonia fra i leader religiosi.
Dopo la cena è stato consegnato ai partecipanti il Messaggio del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso per l’Id al fitr, che esprime sentimenti di pace e solidarietà verso la comunità musulmana. Tutti i presenti hanno concordato sull’urgenza di promuovere da più parti e con continuità iniziative che servano a creare fraternità e armonia, per offrire a tutti i fedeli un esempio di convivenza pacifica fra le religioni. “I cristiani –ha sottolineato p. Inayat Bernard, portavoce della Commissione - vogliono dire che si sentono pienamente cittadini pakistani”.
Intanto il governo del gen. Musharraf ha messo al bando tre gruppi islamici accusati di estremismo religioso, includendoli nella Legge anti-terrorismo da lui promulgata. “Tutti noi dobbiamo sforzarci di rigettare, condannare e fermare l’estremismo settario e religioso, perchè questa minaccia può nuocere fortemente al progresso economico del paese”, ha spiegato. I gruppi messi fuorilegge sono Jamiat-ul Furqan, accusato dell’omicidio del giornalista statunitense Daniel Pearl; Hezb-ul Tehrir, organizzazione estesa anche in altri paesi; Jamiat-ul Ansar, dietro cui si nasconde un gruppo già bandito, che ha cambiato nome, attivo in Kashmir. Il provvedimento, ha spiegato Musharraf, serve a tutelare interessi nazionali.
In una recente intervista rilasciata all’Agenzia Fides, Mons. Lawrence Saldanha, Presidente della Conferenza Episcopale ha dato un giudizio sostanzialmente positivo sul governo pakistano: “La posizione del presidente Musharraf è difficile, perchè deve fronteggiare i partiti islamici militati. La Chiesa ne condivide l’operato perchè egli sta cercando di contrastare l’islamismo radicale”.
In Pakistan, su una popolazione di 155 milioni di persone, i musulmani sono il 97%, in maggioranza sunniti, con il 20% di sciiti. I cristiani sono il 2,5%, fra i quali circa 1,2 milioni di cattolici
(PA) (Agenzia Fides 21/11/2003 lines 36 words 408)


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