EUROPA/ITALIA - CASA DI ACCOGLIENZA PER SESSANTA BAMBINE ABBANDONATE A SE STESSE CON L’ACCUSA DI STREGONERIA A BUKAVU SOSTENUTA DAL MOVIMENTO PER LA LOTTA ALLA FAME NEL MONDO

giovedì, 13 novembre 2003

Roma (Agenzia Fides) – Il Movimento per la Lotta alla Fame nel Mondo (MLFM) è un’organizzazione non governativa fondata nel 1964 con lo scopo di realizzare progetti nel Terzo Mondo, specialmente in Africa. Tra le iniziative portate avanti in questo periodo c’è la raccolta di fondi per la costruzione del secondo centro di accoglienza Ek Abana a Bukavu, nella Repubblica Democratica del Congo, per le bambine accusate di stregoneria.
Secondo la cultura Bantoue, la stregoneria deriva dalla concezione del mondo diviso in due: il mondo visibile ed invisibile e dalla credenza nell’influenze benefiche o malefiche del mondo invisibile attraverso l’intercessione di alcune persone. Oggi, a causa della congiuntura sociale, economica e politica, i legami familiari stanno divenendo sempre più fragili e questo rende ancora più difficile pensare all’educazione delle bambine.
I genitori riescono sempre meno a farsi carico delle stesse; insufficienza alimentare, malattie, problemi relazionali e comportamentali sono solo alcune delle cause. La perdita di sicurezza e di valori fa si che i genitori, in grave crisi, ricorrano all’abbandono delle figlie e l’accusa di stregoneria diviene la via più rapida per potersi “liberare” di parte della prole. Le bambine, sulla strada, si ritrovano alla mercé di tossicodipendenza, abusi sessuali, sfruttamento del lavoro minorile esposizione a qualsiasi tipo di malattia, privazione della libertà di espressione e di difesa dei propri diritti.
Inizialmente, le bambine vennero accolte in una casa che era stata destinata ad un progetto di insegnamento dell’informatica a ragazzi disabili e che non era ancora operativo. Il cibo arrivava tramite i contatti con la Caritas locale e gli educatori nella figura di volontari. Dopo i primi mesi, di fronte al costante aumento delle bambine (da 9 si è passati a 60) e alla richiesta di Natalina Isella, volontaria del MLFM, si è pensato di dare vita al progetto “Foyer Ek-Abana” che significa “Casa delle bambine”. In questa struttura Natalina, volontaria dell’MLFM, è aiutata da due psicologhe, da un medico, da 5 animatrici culturali e da due insegnanti volontarie che si occupano dell’alfabetizzazione, della scolarizzazione e dell’insegnamento di lavori manuali (cucito, agricoltura, giardinaggio, laboratori artistici, ecc.). Dove possibile, è stato inoltre avviato un programma di mediazione familiare mirato al reinserimento in famiglia delle bambine precedentemente scacciate.
Gli obiettivi prefissati sono quelli di aiutarle a superare quanto è loro accaduto attraverso il sostegno psicologico; reinserirle a livello scolare, lavorativo e sociale; aiutarle a riscoprire le loro qualità e a tornare a credere in loro stesse; ricercare nuovamente quel legame familiare spezzato, e, dove possibile, reinserirle nel tessuto familiare; aiutarle a vivere con responsabilità e libertà il proprio futuro per sentirsi protagoniste della propria storia. Maggiori approfondimenti sul MLFM su www.fides.org. (AP) (13/11/2003 Agenzia Fides; Righe:37 Parole:459)


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