ASIA/COREA DEL SUD - LETTERA DEI VESCOVI SULLA CURA PASTORALE DELLE COMUNITÀ DI CATTOLICI COREANI EMIGRATI

martedì, 11 novembre 2003

Seul (Agenzia Fides) – Occorre una cura pastorale specifica per i coreani cattolici emigrati e sono necessari ministri di culto coreani che possano seguire e accompagnare le comunità per un periodo di almeno cinque anni, in modo da poter svolgere un piano pastorale organico ed efficace. Sono i contenuti di una lettera diffusa dalla Commissione per la Cura Pastorale ei Migranti e gli itineranti in seno alla Conferenza Episcopale della Corea. La lettera è stata inviata a Superiori degli istituti religiosi e alle chiese locali di Stati Uniti e paesi d’Europa, dove esistono comunità di immigrati coreani, con presenza di fedeli cattolici.
Firmata da Mons Peter Kang U-il, responsabile della Commissione, la missiva sottolinea una serie di questioni riguardanti il servizio pastorale ai coreani cattolici emigrati all’estero. Il documento suggerisce la presenza di un sacerdote coreano che possa amministrare i Sacramenti ai membri della comunità e chiede partecipare per questo una specifica formazione di sacerdoti che possono esser inviati oltreoceano a svolgere questo ministero. Un sacerdote incaricato dell’assistenza a una comunità all’estero, nota il testo, dovrebbe avere un mandato di almeno 5 anni, in modo da potersi ambientare, entrare nella cultura di un dato paese, svolgere un programma pastorale organico, con obiettivi a medio e lungo termine.
(PA) (Agenzia Fides 11/11/2003 lines 21 words 202)


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