AFRICA/UGANDA - LA PACE IN UGANDA E QUELLA IN SUDAN SONO COLLEGATE” DICE MONS ODAMA, ARCIVESCOVO DI GULU. SMENTITA LA MORTE DI UN SACERDOTE NEL NORD UGANDA

giovedì, 6 novembre 2003

Kampala (Agenzia Fides)- “La via della pace in Sudan e quella della pace in Uganda sono legate: la riconciliazione nazionale nel nostro grande vicino porterà sicuramente sviluppi positivi anche in Uganda” dice all’Agenzia Fides mons John Baptist Odama Arcivescovo di Gulu, nel nord Uganda sconvolto da anni dalla guerriglia dell’Eserciti di Liberazione del Signore (LRA). I conflitti in Sudan e in Uganda sono collegati perché i governi di Kampala e Khartoum per anni si sono combattuti indirettamente finanziando le opposte guerriglie. In Sudan è stata raggiunta un’intesa tra governo e guerriglia per porre fine a 20 anni di guerra nelle regioni meridionali del paese. “Sono convinto che si sta avviando un processo di riconciliazione regionale che avrà benefici anche qui in Uganda” dice mons. Odama, “la comunità internazionale deve continuare a sostenere questo sviluppo, tenendo presente il principio che il valore della vita umana è al di sopra di ogni altro principio o interesse. Penso che vi sia questo impulso morale alla base del coinvolgimento di Stati Uniti ed Unione Europea nei processi di pace nei nostri due paesi”.
Purtroppo però la guerriglia continua ad attaccare obiettivi civili nel nord Uganda. Ieri si era diffusa la falsa notizia dell’uccisione in un’imboscata stradale di Padre Matthew Okun Lagoro, un sacerdote ugandese che dirige una parrocchia in una zona al confine con l’Uganda. “P. Lagoro è vivo, sfuggendo per miracolo ai suoi aggressori” conferma i all’Agenzia Fides mons. Odama.
Non possiamo esimerci dal fare notare che occorre verificare con attenzione le fonti prima di diffondere notizie imprecise o inesatte, soprattutto quando si tratta di situazioni delicate come quella ugandese e tante altre nel mondo. È un dovere che tutti dobbiamo nei confronti di missionari e sacerdoti che operano in zone a rischio.
(Agenzia Fides 6/11/2003 righe 26 parole 323)


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