AFRICA/SUDAN - SUDAN SI AVVICINA LA PACE, MA RIMANGONO ANCORA DIVERSI PUNTI DA CHIARIRE TRA GOVERNO E RIBELLI

lunedì, 27 ottobre 2003

Khartoum (Agenzia Fides)- Cresce la speranza di pace per il Sudan. È stato lo stesso Segretario di Stato americano Colin Powell a dichiarare di essere convinto che la pace in Sudan sarà firmata entro la fine dell’anno “al più tardi a fine dicembre”. L’esponente dell’amministrazione statunitense si era recato a Naivasha (Kenya) per seguire l’andamento dei colloqui di pace tra la delegazione governativa, guidata dal vicepresidente sudanese Ali Osmane Taha, e quella dello SPLA/M (Movimento/Esercito di Liberazione Nazionale popolare del Sudan) capeggiata da John Garang.
Le due parti hanno già raggiunto a settembre un accordo che prevede il ritiro delle truppe governative dal sud Sudan e la progressiva fusione di quelle del SPLA/M con le truppe regolari, per formare un nuovo esercito unificato. È stato inoltre raggiunto un accordo politico in base al quale dopo un periodo di transizione di 6 anni, si terrà un referendum di autodeterminazione per le regioni meridionali del paese.
Rimangono però ancora alcuni punti sui quali non si è ancora raggiunto un’intesa. Si tratta in particolare della sorte delle regioni contese, i monti Nuba, Abiey, il sud dello Stato del Nilo Blu: ancora non si sa se passeranno sotto il controllo del SPLA/M o sotto quello governativo. Altri punti ancora in discussione sono la distribuzione della rendita petrolifera (mezzo milione di barili al giorno a partire dal 2004) e l’organizzazione del potere. L’SPLA/M aveva di recente proposto di attribuire a turno la presidenza sudanese durante la transizione, ai due partiti (quello governativo e il SPLA/M) per un periodo di tre anni. Rimane infine aperta la questione della Sharia (legge islamica). L’SPLA/M chiede la sospensione dell’applicazione della legge islamica anche nella capitale, dove però, una parte della popolazione ne reclama l’applicazione. La guerra in Sudan è iniziata nel 1983, proprio quando, a seguito dell’introduzione della Sharia, le popolazioni del sud si sono rivoltate contro il governo. La guerra ha provocato più di 2 milioni di morti, milioni di profughi e devastazioni immense.
(L.M.) (Agenzia Fides 27/10/2003 righe 28 parole 353)


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