VATICANO - IL PAPA CHIUDE IL CONVEGNO DEL COLLEGIO CARDINALIZIO: “L’UNICO VANGELO ANNUNCIATO CON UN CUORE SOLO E UN’ANIMA SOLA: QUESTO È IL COMANDO DI CRISTO; QUESTO CHIEDE A NOI, COME SINGOLI E COME COLLEGIO, LA CHIESA DI OGGI E DI SEMPRE; QUESTO ATTENDE DA NOI L’UOMO CONTEMPORANEO”

lunedì, 20 ottobre 2003

Città del Vaticano (Agenzia Fides) - Al termine del Convegno promosso dal Collegio Cardinalizio in occasione del XXV Anniversario di Pontificato di Giovanni Paolo II, il Santo Padre ha ricevuto in udienza sabato 18 ottobre, i Cardinali, i Patriarchi, i Presidenti delle Conferenze Episcopali e i partecipanti al Convegno. Il Papa ha ringraziato gli “amati Fratelli del Collegio cardinalizio” per la loro vicinanza non solo in questa occasione: “ricordo le molte volte in cui mi avete aiutato con il vostro consiglio a meglio comprendere rilevanti questioni riguardanti la Chiesa e l’umanità”.
Giovanni Paolo II ha quindi sottolineato l’affannosa ricerca di valori dell’uomo contemporaneo e le attuali profonde trasformazioni : “Il coraggio nel proclamare il Vangelo mai deve venir meno; anzi, sino all’ultimo respiro deve essere il nostro principale impegno, affrontato con dedizione sempre rinnovata. L’unico Vangelo annunciato con un cuore solo e un’anima sola: questo è il comando di Cristo; questo chiede a noi, come singoli e come Collegio, la Chiesa di oggi e di sempre; questo attende da noi l’uomo contemporaneo.” Il Papa ha quindi sottolineato la necessità di coltivare “una unità profonda, che non si limiti ad una collegialità affettiva, ma che si fondi in una piena condivisione dottrinale e si traduca in una armoniosa intesa a livello operativo”. Il Signore “ci ha inviati nel mondo come Collegio unico e indiviso, che deve dare testimonianza con voce concorde della sua persona, della sua parola, del suo mistero. Ne va della nostra credibilità!” . Infine ha esortato a “far risplendere il volto della Chiesa che ama i poveri, che è semplice e che si schiera dalla parte dei più deboli” seguendo l’esempio offerto da Madre Teresa di Calcutta.
“Provenendo da ogni Continente, voi, Signori Cardinali che a speciale titolo appartenete alla veneranda Chiesa di Roma, potete essere di valido sostegno al Successore di Pietro nel compimento della sua missione” ha detto il Santo Padre, raccomandando loro “uno sforzo costante di più piena fedeltà a Dio e alla sua Chiesa. E’ la santità, infatti, il segreto dell’evangelizzazione e di ogni autentico rinnovamento pastorale.”
All’inizio dell’udienza il Decano del Collegio Cardinalizio, Card. Joseph Ratzinger, aveva dato lettura del Messaggio augurale del Collegio Cardinalizio al Santo Padre. Il Card. Ratzinger ha ricordato che durante questi 25 anni Giovanni Paolo II “ci ha guidato con la gioia della fede, con l'impavido coraggio della speranza e con l'entusiasmo dell'amore. Ha fatto sì che potessimo vedere la luce di Dio nonostante tutte le nuvole e che non prevalesse la debolezza della nostra fede”. Come pellegrino del Vangelo il Papa ha attraversato i continenti “per portare l'annuncio di Cristo, l'annuncio del Regno di Dio, l'annuncio del perdono, dell'amore e della pace”. Ha richiamato tutti ai valori umani fondamentali, è andato incontro soprattutto ai giovani, si è occupato dei malati e dei sofferenti. ha lanciato un appassionato appello al mondo affinché i beni della terra vengano suddivisi equamente e perché i poveri abbiano giustizia e amore. Ha fatto tutto il possibile perché i credenti in Cristo siano una cosa sola, è andato incontro agli uomini di altre religioni. E’ diventato per tutta l'umanità, al di là di tutte le barriere e di tutte le divisioni, un grande messaggero di pace.
“Padre Santo, il Collegio Cardinalizio, al termine di questo Convegno, in cui ha ricordato solo qualche aspetto dei 25 anni del Suo Pontificato finora trascorsi, desidera unanimemente riaffermare il filiale attaccamento alla Sua persona e la fedele e totale adesione al Suo alto Magistero di pastore della Chiesa universale. "La gioia del Signore è. la vostra forza" disse il sacerdote Esdra al popolo d'Israele in un'ora difficile (Ne 8,10). Lei, Santo Padre, ha riacceso in noi questa gioia del Signore. Le siamo grati per questo. Voglia il Signore donarLe sempre la Sua gioia.”
(S.L.) (Agenzia Fides 20/10/2003 – Righe 42; Parole 640)


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