“MADRE TERESA RIVELA AL MONDO LA REALE ESSENZA DEL POPOLO ALBANESE, DISTRUGGENDO I PREGIUDIZI” DICE ALL’AGENZIA FIDES MONS. ANGELO MASSAFRA, VESCOVO DI SCUTARI

sabato, 18 ottobre 2003

Scutari (Agenzia Fides) – Madre Teresa è una suora albanese. Lei stessa disse ricevendo il Premio Nobel per la pace: “Sono albanese di sangue, indiana di nazionalità, ma per vocazione appartengo al mondo intero, e il mio cuore appartiene al cuore di Cristo”. Sul significato della beatificazione della religiosa per l’Albania l’Agenzia Fides ha intervistato Mons. Angelo Massafra, Vescovo di Scutari e Presidente della Conferenza Episcopale Albanese.

D. Madre Teresa è una figura importante per tutti gli albanesi, anche non cattolici. Talvolta le cronache riportano l’Albania come sinonimo di criminalità organizzata e violenza. Cosa rappresenta oggi Madre Teresa per l’Albania?
R. Quello che Madre Teresa disse ricevendo il Premio Nobel per la pace: “Sono albanese di sangue, di nazionalità sono indiana, per vocazione appartengo al mondo intero, per il cuore appartengo al cuore di Cristo” ci dà l’autocoscienza di Madre Teresa. Si sentiva una suora albanese, a servizio dei poveri del mondo, con una vita donata al Signore. Per gli albanesi è una grandissima gioia vederla beata. È una figura importante per tutti gli albanesi, anche non cattolici. E’ stata l’unica albanese che sotto il regime comunista era libera di girare per il paese, dando una testimonianza di sè e dello spirito albanese di amore a Dio, solidarietà e servizio al prossimo. Questi valori sono presenti anche oggi nel popolo albanese sebbene il regime comunista abbia cercato di annullarli con l’oppressione.
Madre Teresa è per noi un emblema di quello che può essere un albanese oggi nel mondo, in modo da sfatare tutte quelle dicerie negative e quei pregiudizi che talvolta si dicono sulla popolazione albanese. Madre Teresa getta una luce vera su chi è la gente albanese.

D. Sappiamo che avete celebrato di recente la Settima internazionale della pace dedicandola a Madre Teresa: ci può parlare dei preparativi della comunità cattolica albanese alla celebrazione?
R. A livello ecclesiale ci stiamo preparando con la preghiera: c’è una novena preparata dalle suore di Madre Teresa, ed è in corso una grande sensibilizzazione in tute le realtà ecclesiali, distribuendo volantini e manifesti. Su Radio Maria parliamo molto spesso di Madre Teresa. Di lei spesso si conosce il nome ma non altrettanto l’opera e la spiritualità. A livello nazione, in collaborazione con lo Stato, si è tenuta di recente la Seconda settima internazionale della pace, con al centro la figura di Madre Teresa. Vi hanno partecipato 120 giovani provenienti anche dai paesi limitrofi, come Macedonia, Kosovo, Bulgaria, Montenegro: in nome di Madre Teresa hanno vissuto un’esperienza ecumenica e interreligiosa. A Tirana il Museo nazionale e l’Accademia delle Scienze hanno organizzato due giornate di conferenze sulla figura di Madre Tersa, mentre abbiamo in programma de di realizzare documentari sulla figura della Madre.
Intanto a Roma verranno circa 800 pellegrini, e in seguito si terranno due giornate a Tirana e a Scutari di ringraziamento al Signore. La beatificazione infatti è l’evento culminante in quanto dal 14 gennaio stiamo vivendo un Anno giubilare straordinario, indetto dal Papa. Per tutto questo si respira grande entusiasmo e grande gioia.

D. In Albania è forte la presenza musulmana e Madre Teresa ha vissuto in un ambiente in cui la convivenza interreligiosa è a volte difficile. Ma oggi è un antidoto per disinnescare la violenza interreligiosa, nei Balcani come in India...
R. Sì, Madre Teresa è nata in ambiente interetnico e interreligioso. È nata in Macedonia ma da famiglia albanese. Ha vissuto anche in India in un ambiente multireligioso. Diceva: ‘Sono contenta quando un musulmano è un buon musulmano, un cattolico è un buon cattolico, un indù un buon indù”, illustrando la sua visione verso le altre religioni, che vanno tutte verso il bene. Madre Teresa ha servito l’uomo senza guardarne la religione. Il suo messaggio essenziale è servire i più poveri tra i poveri, perchè in ogni povero è presente il corpo di Cristo sofferente. La sua vita può diventare un modello di rapporti interreligiosi pacifici.

D. Il prezioso evento della beatificazione rende Madre Teresa un patrimonio della Chiesa universale. In Albania come prosegue l’opera della religiosa?
R. Madre Teresa sarà presente per sempre nel cuore del popolo albanese. Inoltre vi sono le sue consorelle a renderne presente lo spirito e la missione. Le Missionarie della Carità hanno sei comunità in Albania e curano i bambini abbandonati, gli orfani, gli anziani. A Scutari curano gli handicappati fisici e psichici gravi: è un servizio prezioso che è dà un esempio straordinario. Vedere le suore che oggi lavorano con lo spirito della Madre è molto significativo per la gente in Albania, che apprende come ci si possa sacrificare volontariamente e gratuitamente per figli non propri e per i più bisognosi. (PA) (Agenzia Fides 18/10/2003 lines 74 words 770)


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