MADRE TERESA: UN WEB BOOK DI PAGINE IN RETE SU UNA SANTA CHE TUTTO IL MONDO AMA

sabato, 18 ottobre 2003

Città del Vaticano (Agenzia Fides) - "You did it for me": Madre Teresa scandiva a voce bassa queste parole contando ad una ad una le dita della mano. Sembrava un gioco da bambini e invece in queste cinque, semplici, parole era racchiuso il senso della sua vita straordinaria. Tutta improntata al comandamento evangelico"avete fatto questo per me" che la piccola suora oggi santa ha testimoniato col suo amore per gli ultimi davanti a tutto il mondo.
Missionaria tra i più poveri,tra i sofferenti nei ghetti di Calcutta, tra i malati di Aids di New York, come difronte ai potenti del mondo.Sempre con lo stesso messaggio,lo stesso sorriso, lo stesso coraggio. Il mondo ha ancora bisogno di Madre Teresa, del suo amore, della sua speranza che oggi le sue Missionarie della Carità , continuano a portare fin negli angoli più nascosti del dolore umano,dell'emarginazione ,della povertà.
Nell'ultima intervista che Madre Teresa rilasciò anni fa per la rivista “Popoli e Missione”, le venne chiesto: "Madre, chi sono i poveri?". Lei con quegli occhi che brillavano sul viso pieno di rughe, rispose: "Tutti. Anche voi ed io. Se non amiamo i poveri, siamo poveri anche noi. Chi non ama è il più povero dei poveri".
E poi disse: "Gesù è venuto al mondo per salvare ed amare gli uomini di tutto il mondo e soprattutto i più poveri tra loro.E quindi noi missionari facciamo tutto per loro. E' importante che anche chi è solo, abbandonato, disperato, senza niente,capisca questa verità:che Dio li ama , malgrado le apparenze,malgrado la loro vita sia quella che è. Ecco,noi cerchiamo di essere solo uno strumento di questa grande verità. Non è tanto quello che si fa ma l'amore con cui si fa".
Le sue parole avevano la forza di una semplicità disarmante.La semplicità dei santi che tutto vedono chiaro alla luce degli insegnamenti di Cristo. Ma come fare per trasformare le parole in gesti?
"Cerchiamo di comunicare la gioia cristiana alle persone che sono intorno a noi . Cerchiamo con i nostri gesti di far sentire loro che li amiamo,che ci preoccupiamo delle loro necessità,che partecipiamo al loro dolore.E questo lo facciamo non solo in India ma in tutto il mondo, anche qui a Roma,dove accogliamo anziani,poveri,ammalati.Se andate a trovarli vedrete e capirete come diamo gioia attraverso l'amore.Andate anche voi a vedere e servire queste persone come facciamo noi ogni giorno.Andate a parlare con loro per fargli capire che non sono soli e che c'è tanta gente che li ama. Ascoltateli. Vi potranno dire molto di più di quello che dico io".
Leggemmo poi insieme la sua preghiera: "Il frutto della preghiera è la fede, il frutto della fede è l'amore, il frutto dell'amore è il servizio,il frutto del servizio è l'amore. E dalle parole d'amore nasce la pace".
Le chiesero allora se queste parole,messe in pratica,non fossero la ricetta per diventare santi... E lei disse: “La santità non è di pochi, tutti possono diventare santi.E' un cammino che può diventare semplice, quello che faccio io lo possono fare tutti. Ognuno di noi ha un suo modo per comunicare questa verità ed è nostro dovere farlo. Non importa quello che facciamo,ma come lo facciamo. Io non sono importante. Parlate di Gesù prima di me".
Tutti vorremmo ancora sentire le sue parole. Il mondo ha ancora bisogno di lei. Basta entrare "in rete" per scoprire negli oltre 10.000 link dedicati a lei la sua popolarità in tutti i paesi del mondo, dove la sua testimonianza di vita è fonte di impegno , di pace e di servizio agli ultimi. Come sfogliano un libro virtuale, un "web book", l'Agenzia Fides presenta una selezione di circa 400 siti visitabili per "navigare" in compagnia di una santa del nostro tempo. Una piccola donna vestita col sahri bianco e blu che ha saputo indicarci la strada maestra del cammino verso Dio. (M.F.D’A.) (Agenzia Fides 18/10/2003 – Righe 43; Parole 640)


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