AFRICA/ZIMBABWE - Il leader dell’opposizione ricoverato in ospedale per le percosse subite durante la detenzione

mercoledì, 14 marzo 2007

Harare (Agenzia Fides)- È in ospedale con fratture al cranio Morgan Tsvangirai, il leader del principale partito d’opposizione dello Zimbabwe, il Movimento per il Cambiamento Democratico (MDC), che era stato arrestato domenica 11 marzo durante una manifestazione di protesta contro il Presidente Robert Mugabe (vedi Fides 12 marzo 2007).
Secondo il portavoce del suo partito, Tsvangirai è stato rilasciato dalle autorità di polizia, ma a causa delle percosse subite è stato ricoverato nell’unità di terapia intensiva dove gli è stato trasfuso un litro di sangue ed è stato sottoposto a una tomografia al cranio per accertare l’eventuale presenza di un trauma cranico.
Oltre a Tsvangirai, la polizia aveva arrestato una cinquantina di suoi sostenitori, 30 dei quali dopo il rilascio sono stati ricoverati in ospedale. Altri 19 hanno potuto tornare a casa.
Martedì Tsvangirai e gli altri arrestati erano apparsi di fronte alla Corte per rispondere all’accusa di aver disobbedito al divieto di manifestare. Le loro condizioni erano apparse evidenti a tutti, e le foto dei volti tumefatti avevano fatto il giro del mondo suscitando la condanna internazionale, anche se diversi governi africani sono rimasti silenti. Il Ministero degli Esteri del Sudafrica ha comunque emesso un comunicato nel quale si invita il governo dello Zimbabwe “ad assicurare il dominio della legge e il rispetto dei diritti umani di tutti i zimbabweani e dei leader dei diversi partiti”.
Il Presidente dello Zambia, Levy Mwanawasa, ha affermato che “i recenti sviluppi politici nello Zimbabwe sono di grande preoccupazione per noi. Ho sentito dalla televisione che Tsvangirai è stato ficcato in un’automobile e picchiato durante la sua incarcerazione”.
Commentando le immagini di Tsvangirai sofferente, il Segretario di Stato americano Condoleeza Rice ha affermato che “alla comunità mondiale ancora una volta è stato mostrato che quello di Mugabe è un regime spietato repressivo, che al proprio popolo provoca soltanto sofferenze”.
Il Presidente Mugabe (83 anni) che governa il Paese dalla sua indipendenza (1980) ha annunciato l’intenzione di presentarsi alla elezioni del 2008 per un nuovo mandato presidenziale, suscitando le proteste dell’opposizione, ma anche malumori all’interno del suo stesso partito, dove prevale l’idea di prolungare il mandato di Mugabe di altri due anni, ufficialmente per far coincidere le elezioni presidenziali con quelle parlamentari del 2010. In realtà la tensione nel campo presidenziale è sempre più alta e rischia di aggravare la già pesante crisi politica e sociale del Paese. (L.M.) (Agenzia Fides 14/3/2007 righe 35 parole 407)


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